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Elettronica pura e arte performativa in uno storico tour 3D: bentornati Kraftwerk!

Spettacolo

Valentina Clemente

Foto di Giovanni Daniotti

L'inconfondibile suono dei Kraftwerk, veri pionieri della musica elettronica in tutto il mondo, insieme a Giorgio Moroder, unito a una spettacolare arte performativa, in uno show tridimensionale che ci catapulta su un pianeta parallelo, da guardare rigorosamente con gli occhialini 3D: benvenuti allo show dei rivoluzionari Kraftwerk, in Italia per quattro date live. Siamo stati al Teatro Arcimboldi di Milano: ecco com'è andata

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Un paio di occhiali 3D: prima di entrare in sala le maschere consegnano a ciascuno dei presenti un piccolo astuccio che contiene queste lenti magiche,  fondamentali per immergersi completamente nel pianeta Kraftwerk. O meglio: per viaggiare nell'universo della band tedesca paladina della musica elettronica, l'unica, negli ultimi 50 anni, solo insieme a Giorgio Moroder, in grado di creare, innovare e innovarsi. Ma anche rivoluzionare. E dopo due anni di rinvii forzati a causa della pandemia i Kraftwerk sono, finalmente, tornati con la loro musica dal vivo anche in Italia: due date sold out a Milano, poi uno show già tutto esautito al Teatro Regio di Parma e un altro, in chiusura del "viaggio in Italia", al Gran Teatro Geox di Padova. Preparatevi ad un altro mondo.

Kraftwerk, futuristici e sperimentali

Un mondo minimalista solo nell'apparenza: sì, perché quello dei Kraftwerk è un universo elettronico parallelo, ricchissimo di paesaggi sonori e futuristiche sperimentazioni di robotica e tecnologia. Loro quattro, in scena, immagini tridimesionali proiettate alle loro spalle e la loro musica, nulla più. Ma se ci pensiamo, qualsiasi cosa in più sul palco sarebbe superflua: a parlare, raccontare e far sognare ci pensano le note delle loro musiche, successi che hanno reso questa band storica nella loro specificità. Anche il saluto alla platea, che per circa due ore di concerto non ha mai nascosto l'entusiasmo nell'ascoltare tutti i successi del gruppo e di restare a bocca aperta per gli effetti 3D visibili e quasi "toccabili" (la tentazione di alzarsi e afferrare le immagini che sembravano arrivare addosso a ciascuno di noi è stata forte!), è stato in perfetto stile Kraftwerk. I quattro componenti del gruppo, infatti, hanno detto "Buonanotte Milano" uno alla volta, attraverso i loro sintetizzatori, prima di fare un inchino, sempre uno alla volta.

"Computerworld": il futuro è già qui (e i Kraftwerk l'avevano capito già nel 1981)

Tra i brani proposti anche "Computerworld", tratto dall'omonimo pubblicato il 30 aprile 1981, l’ottavo per i Kraftwerk, registrato nel loro studio Klingklang. Ascoltandolo a 41 anni di distanza, si capisce come il gruppo avesse già compreso allora che "il futuro è già qui": in quel periodo, infatti, i computer stavano lentamente iniziando a conquistare la vita di tutti i giorni, cosa che avvenne dopo poco. Un album registrato con tanti strumenti sintetici, sintetizzatori, drum machine e calcolatrici tascabili. Innovativi, sin dall'inizio della loro storia. E poi, il brano "Die Roboter", pubblicato nel 1978, che parla di robot che funzionano automaticamente e ballano in modo meccanico ("We're functioning automatic And we are dancing mechanic - We are the robots"), immagine visionaria di ciò che sarebbe arrivato anni dopo. 

Andare a un concerto dei Kraftwerk significa rileggere l'immagine futuristica che hanno sempre avuto, sin dal primo giorno. Ma anche immergersi nel futuro che verrà, perché il gruppo tedesco, attraverso le sue sonosità e le sue visioni, riesce a portarci sempre avanti, in mondi che verranno. E che, chissà, magari potremo raccontare.

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La scaletta del "KRAFTWERK 3-D TOUR"

Intro

NUMBERS

COMPUTERWORLD

HOMECOMPUTER

SPACELAB

AIRWAYS

AIRWAYS II

THE MANMACHINE

ELECTRIC CAFE

THE MODEL

AUTOBAHN KURZ+ INTRO

RADIO – ACTIVITY

METROPOLIS

TOUR DE FRANCE

TOUR DE FRANCE 03 XL

TEE

(DIE ROBOTER+INTRO)

PLANET OF VISIONS

MINI CALCULATORE / DENTAKU

COMPUTERLOVE

NONSTOP

BOING - MUSIQUE NON STOP

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È morto Florian Schneider, era uno dei fondatori dei Kraftwerk

La storia dei Kraftwerk

I Kraftwerk nascono nel 1970 dall’unione di Ralf Hütter e Florian Schneider. Da sempre innovatori, fin dalla metà degli anni ’70 i Kraftwerk sono riconosciuti a livello mondiale per la loro rivoluzionaria musica elettronica, i loro paesaggi sonori e le originali sperimentazioni con la robotica e altre tecnologie. Con la loro visione avanguardistica, i Kraftwerk hanno creato la colonna sonora per l’era digitale del XXI secolo. Nelle performance dal vivo dei Kraftwerk - la cui formazione è attualmente composta da Ralf Hütter, Henning Schmitz, Fritz Hilpert e Falk Grieffenhagen - emerge con forza la loro profonda fiducia nell’interazione tra l’uomo e la macchina. Negli ultimi anni, a partire dalla retrospettiva “The Catalogue”, ospitata nel 2012 al MoMA di New York, i Kraftwerk sono tornati alle proprie origini, alla scena artistica e musicale della Düsseldorf di fine anni ‘60. Nel 2014, il fondatore dei Krafwerk Ralf Hütter è stato insignito del prestigioso Grammy alla carriera. Ancora nel 2018, i Kraftwerk si sono aggiudicati il Grammy per il miglior album di musica dance ed elettronica con “3-D The Catalogue”, una rivisitazione in chiave high-tech dei precedenti lavori della band.

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