Francesco Facchinetti: "Ho un disturbo della personalità narcisistico. Esco solo in Rolls"

Spettacolo

Camilla Sernagiotto

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Il conduttore televisivo, cantante, disc jockey, imprenditore e oggi agente dello spettacolo (nonché figlio del tastierista e cantante dei Pooh Roby Facchinetti) si è confessato a One More Time, il podcast di Luca Casadei. Ai suoi microfoni ha rivelato di soffrire di un disturbo della personalità narcisistica. Da un anno segue un percorso psicologico ma non pensa di aver ancora "risolto il rapporto conflittuale con il denaro”, ha detto

Francesco Facchinetti ha rivelato di soffrire di un disturbo della personalità narcisistico. L’ha confessato a One More Time, il podcast di Luca Casadei. Il conduttore televisivo, cantante, disc jockey, imprenditore e oggi agente dello spettacolo (nonché figlio del tastierista e cantante dei Pooh Roby Facchinetti) ha raccontato di essere in cura dallo psicologo da circa un anno per risolvere questo suo tratto.
Ha ammesso che senza Rolls Royce non riuscirebbe a uscire di casa.

One More Time, il podcast di Luca Casadei, ha inaugurato la sua seconda stagione proprio con l'intervista a lui, noto ai più con il nome d'arte di DJ Francesco. Si tratta della prima volta in cui Facchinetti Jr. rivela questi aspetti del suo privato, fino a oggi inediti. Si è autodefinito "onnivoro, egocentrico e narcisista”. Ha aggiunto di aver intrapreso un percorso psicologico "perché è ovvio che questo disturbo della personalità narcisistica crea problematiche. Non penso di aver risolto il rapporto conflittuale con il denaro”, queste le sue parole.

Un Francesco Facchinetti senza filtri quello che si ascolta nell’intervista di oltre un’ora concessa al famoso scova-e-lancia-talenti di YouTube, il talent scout Casadei appunto. Due cognomi, Facchinetti e Casadei, molto significativi per la storia della musica italiana, anche se il secondo, Luca, non è parente del mitico Raoul.

La confessione di Francesco Facchinetti

Francesco Facchinetti ha raccontato a Luca Casadei che ogni giorno si prefigge un obiettivo. Nell'ultimo decennio ha lavorato sodo per poter acquistare un'opera di Andy Warhol. "Fin da piccolo volevo una sorta di riscatto sociale, conquistare cose. Negli ultimi dieci anni ho lavorato molte ore al giorno per comprarmi un quadro di Andy Warhol. Ogni giorno mi chiedevo: 'Perché ti alzi?'" e le parole con cui si rispondeva erano: "per comprare un quadro di Andy Warhol".

Il racconto del musicista e conduttore prosegue, arrivando al capitolo Rolls Royce. "Ogni tanto mia madre mi chiede: 'Perché giri con una Rolls Royce da 3-400mila euro?' e io dico: 'Lavoro tutto il giorno, se non avessi una Rolls non uscirei di casa. Perché devo avere attorno a me cose che mi rendono la giornata piacevole'. Sono cose materiali? Sì. È destabilizzante raccontarlo? Sì, ma mi rasserenano”, ha dichiarato Francesco Facchinetti.

A proposito della madre, ha raccontato anche qualcosa del rapporto con lei. “Mi fece vivere il mondo degli hippie e la vita nella comune”, racconta. Parla della vita nella comunità di Frate Ettore a Seveso in cui ha trascorso parte della sua infanzia, all’inizio degli anni Novanta: “Erano gli anni dell'Aids. Con Frate Ettore andavamo alla stazione di Milano a prendere gli infetti. Lì capii cos'era la fede e la Divina Provvidenza”, ha aggiunto.

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L’ispirazione per il suo esordio nella musica

Francesco Facchinetti ha raccontato che a ispirarlo a esordire nella musica non è stato suo padre, il celebre tastierista e cantante dei Pooh. Contro ogni pronostico, a ispirare Facchinetti Junior per il suo debutto nelle sette note non è stato Facchinetti Senior bensì Don Giussani da un lato e Jovanotti dall’altro. Queste le due muse di DJ Francesco.

"A scuola di Comunione e Liberazione lessi un libro di Don Giussani, su quanto è importante trovare il proprio Io. E io lo trovai dopo aver visto un concerto di Jovanotti, uno che non cantava e basta, ma usava la musica per comunicare il suo mondo”, ha raccontato l’artista.

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Ripercorre la sua carriera

Nell’intervista ha ripercorso anche la sua carriera. Ha ricordato del suo esordio come musicista, dei primi anni assieme a Claudio Cecchetto, poi del boom di successo seguito, come da copione, dalla discesa. Dopo aver lasciato la conduzione di X-Factor, a livello lavorativo le cose per lui hanno cominciato ad andare male.
“Appena arrivato, mandai via la vecchia guardia degli autori Rai. Volevo un mio team di giovani. Andò bene, ma diedi fastidio a un pò di gente. Appena sbagliai me la fecero pagare. Da golden boy della TV italiana diventai un 'appestato', vietato ogni studio televisivo”, racconta Facchinetti.

È riuscito a riemergere dalla crisi con un nuovo tipo di carriera: da qualche anno è un talent manager e ora segue alcuni dei più famosi personaggi del web e della televisione.
“Mentre ero ancora a terra, mandai due messaggi, uno a Nesli e uno a Frank Matano: ‘Sto iniziando da zero, non ho niente, ma mi dedicherò 18 ore al giorno a te'. Nesli mi disse: 'Parla col mio produttore discografico'. Frank disse: 'Grazie, io sarò sempre con te’”, prosegue. “Da lì ricominciò la mia scalata”.

Riccardo

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