Se dicessimo la verità - ultimo capitolo, lo spettacolo al Piccolo Teatro Grassi di Milano

Spettacolo

Camilla Sernagiotto

Foto ©Zani-Casadio

Un’opera - dibattito di Giulia Minoli ed Emanuela Giordano che mette in scena storie di legalità e lotta alla mafia, dal 4 al 13 febbraio sul palco del Piccolo. Obiettivo dello spettacolo è raccontare una legalità possibile, rievocando storie di resistenza alla criminalità. Con uno sguardo, un linguaggio ed escamotage di scrittura scenica rivolti verso i giovani

Dal 4 al 13 febbraio andrà in scena al Piccolo Teatro Grassi di Milano lo spettacolo Se dicessimo la verità - ultimo capitolo, l’interessante opera-dibattito di Giulia Minoli ed Emanuela Giordano che porta sul palcoscenico storie di legalità e lotta alla mafia.
L’obiettivo dello spettacolo è quello di raccontare - specialmente ai più giovani - una legalità possibile, rievocando storie di resistenza alla criminalità

Lo spettacolo teatrale nasce da un percorso lungo dieci anni, nato in seno al progetto “Il Palcoscenico della Legalità”. È diventato un documentario che porta lo stesso titolo, che verrà proiettato nelle sale del teatro milanese il 9 febbraio.

Con il titolo Dieci Storie proprio così la pièce esordì nel 2011 presso il Teatro di San Carlo di Napoli, mentre oggi torna in una nuova veste rinnovata, dove il restyling è a partire dal titolo ma njon si ferma certo lì.
Oggi l’opera si chiama Se dicessimo la verità - ultimo capitolo e tratta di nuove storie, di inediti racconti.

A rendere questo spettacolo unico nel suo genere è l'interessante arricchimento della scrittura scenica di approfondimenti poco conosciuti del fenomeno mafioso. Dalla globalizzazione all'alta finanza, sul palco del Piccolo Teatro Grassi di Milano saranno svelati i cosiddetti "uomini cerniera". Si tratta di professionisti che fanno da tramite tra le organizzazioni criminali e le amministrazioni pubbliche. La pièce racconta di un mondo di imprenditori in difficoltà che si ritrovano dentro alla spirale di sistemi di investimento sempre più spregiudicati.

La prima dello spettacolo Se dicessimo la verità - ultimo capitolo è prevista per venerdì 4 febbraio alle ore 20.30. Un appuntamento non solo importante ma semmai imperdibile: con quest’opera il teatro non è solo culla del sapere, scenario della cultura e quinta del divertimento ma viene usato come strumento di educazione alla legalità.

L’opera è parte integrante de Il palcoscenico della Legalità, un progetto nazionale di collaborazione tra teatri, scuole, università e società civile che ad oggi ha coinvolto oltre 60.000 ragazzi in tutt’Italia.

Il nuovo titolo

Il motivo per cui l'opera è stata rinnovata nel titolo, oltre che nei contenuti, è importante: Se dicessimo la verità - ultimo capitolo fa capire tra le righe che la verità è assai più ambigua di quanto ciascuno di noi sia disposto a riconoscere.

 "Il teatro non dà lezioni di vita e non ci offre soluzioni a buon mercato. Offre stimoli e opportunità di conoscere e di riflettere, questo noi cerchiamo di fare, con convinzione, pensando soprattutto ai ragazzi. E proprio ai ragazzi ci rivolgiamo con un lavoro che, parallelamente, realizziamo nelle scuole di tutta Italia perché lo spettacolo non sia solo un'occasione isolata, ma parte di un percorso di avvicinamento a temi fondamentali per la loro crescita”, hanno dichiarato le due autrici, Giulia Minoli ed Emanuela Giordano.

Del progetto sono parte anche due documentari, prodotti da RaiPlay e Jmovie. Il primo si intitola Dieci storie proprio così ed è stato insignito del premio speciale ai Nastri d’Argento 2018. Il secondo, Se dicessimo la verità, è un viaggio sulle trame della ‘ndrangheta in Italia e all’estero e verrà proiettato il 9 febbraio alle 19.30 presso il Teatro Grassi.

approfondimento

Riforma del lavoro nello spettacolo, la proposta del Piccolo Teatro

Lettera aperta a una ministro della repubblica

“Lettera aperta a una ministro della repubblica”, con questa frase si apre lo spettacolo e il video che presenta Se dicessimo la verità - ultimo capitolo (che potete guardare in fondo a questo articolo).

“Lei ha dichiarato che per la criminalità organizzata è finita la pacchia”, si ascolta raccontare nell’incipit. “Ma è un nemico che si è comprato tutto, dalle banche ai silenzi e alla complicità”.

Quest’opera-dibattito ha tanti obiettivi: dalla sensibilizzazione del pubblico - principalmente di un pubblico giovane poiché sono loro il nostro futuro - si arriva al sogno di vedere prima o poi “un parlamento combattere 24 ore su 24 questa battaglia”.


Alla base dello spettacolo c’è un abbattimento delle menzogne, che diventa il primo grande messaggio da far passare ai giovani, dal momento che sono le menzogne a mantenere il potere della criminalità organizzata: “Per favore, prima diciamoci la verità. Perché solo da lì possiamo ripartire”, si ascolta declamare nel promo.


Solo con la verità si vincerà la guerra a un nemico che molti credono invisibile ma che in realtà è ben visibile, essendo dappertutto. Perché è riuscito a comprarsi tutto quanto. Quasi tutto quanto: questo spettacolo e i suoi protagonisti, per esempio, no di certo.

approfondimento

Al Capone moriva 75 anni fa: i film che si sono ispirati a lui

Eroi sociali

I grandi eroi di questa crociata contro le menzogne sono senz’altro le autrici ma anche gli attori, gli autori e i pensatori con cui le due firme dello spettacolo costantemente si confrontano per analizzare queste tematiche in continua evoluzione.

Ma tra i grandi eroi ci sono anche e soprattutto gli insegnanti: “I professori sono i nostri primi alleati”, si ascolta nel video. Solo grazie alla collaborazione con gli insegnanti questo progetto che porta in scena la legalità può andare avanti.

Oltre a un linguaggio snello e accattivante, appositamente studiato perché arrivi dritto al target degli “under”, anche i meccanismi ludici del gioco sono stati scomodati per arrivare a coinvolgere al massimo i giovani e i giovanissimi.

L’inserimento nello spettacolo di un gioco, di “una provocazione del pubblico, per scoprire cosa sanno delle città e delle organizzazioni mafiose”, rende ancora più appetibile questo spettacolo.  
Chiamarlo spettacolo è quasi riduttivo: Se dicessimo la verità - ultimo capitolo è una missione sociale.
Per togliere finalmente quel se, trasformando il titolo in “Diciamo la verità”, ci vorrà del tempo tuttavia partire dall’abbattimento delle menzogne è il primo passo. Dunque tra i primi passi c’è senz’altro la prima di quest’opera, da non perdere: venerdì 4 febbraio alle ore 20.30 al Piccolo Teatro Grassi di Milano (dove sarà in cartellone fino al 13 febbraio).

approfondimento

Gli attori che hanno interpretato boss di mafia nei film

Spettacolo: Per te