Britney Spears accusa il padre e i suoi legali di averle sottratto 36 milioni di dollari

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L’avvocato della cantante ha depositato dei documenti in tribunale secondo cui Jamie Spears avrebbe utilizzato soldi prelevati dal patrimonio della figlia per avviare uno show di cucina, oltre ad aver installato in casa dei dispositivi audio per spiarla 

Continua la battaglia legale di Britney Spears contro il padre. L’avvocato della cantante ha depositato alcuni atti in tribunale dove si legge che, come riportano vari media americani tra cui Variety e Tmz, durante i quasi 13 anni di custodia legale e personale di Jamie Spears sulla figlia, sarebbero stati prelevati oltre 36 milioni di dollari dal conto in banca della popstar: 6,314,307 dollari sarebbero andati al padre per il suo ruolo di “conservator”, figura simile al tutore legale del sistema italiano, e “oltre 30 milioni” sarebbero stati richiesti dal padre per pagare il lavoro di “una dozzina di diversi studi legali” coinvolti nella custodia della cantante. Secondo le ultime accuse, Jamie Spears – che ha lavorato per anni come cuoco - avrebbe utilizzato parte dei soldi del patrimonio della figlia, tra le altre cose, per lavorare a uno show di cucina, “Cookin’ and Cruzin’ and Chaos with Jamie Spears”, proposto nel 2015 a varie emittenti televisive.

La fine della "conservatorship" e la battaglia legale

Dal 2008 fino allo scorso novembre Britney Spears è stata sottoposta a una “conservatorship” in cui il padre Jamie avrebbe detenuto, secondo quanto dichiarato da lei stessa durante un’udienza del giugno 2021, il controllo totale sulla sua vita professionale e privata, oltre che sul suo patrimonio (ora stimato intorno ai 60 milioni di dollari). La fine della custodia non ha segnato però il termine della vicenda giudiziaria che vede la cantante contrapporsi al padre e al team di persone che lo hanno accompagnato nella tutela. Spears ha lamentato gli abusi subiti durante gli scorsi anni, dichiarando di “voler vedere in galera tutti quelli che mi hanno fatto del male”. Secondo l'avvocato della cantante, il genitore l'avrebbe "bullizzata" e avrebbe dei problemi di alcol che avrebbero "impedito la sua abilità di agire in buona fede". Il padre, dal canto suo, sostiene di aver sempre agito nell’interesse della figlia: la tutela era stata messa in piedi perché la star, dopo il crollo nervoso del 2007 e altri episodi preoccupanti, non sarebbe stata in grado di occuparsi di se stessa.

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Conti legali da pagare e altre accuse

L’avvocato della star, Mathew Rosengart, si oppone adesso all’ultima richiesta che il padre muove alla figlia: pagare tutti i conti ancora da saldare ai suoi avvocati. “Il signor Spears dovrebbe pagare da solo le parcelle legali. Se ha già dissipato tutti i fondi, dovrebbe considerare di ingaggiare studi legali meno costosi, che può permettersi”, scrive il difensore della cantante. Davanti alla corte di Los Angeles che si occupa del caso sono state anche depositate le dichiarazioni di un agente speciale dell’Fbi che sta seguendo la vicenda, secondo cui il padre si sarebbe comportato in modo “autoritario”, privilegiando gli interessi economici suoi e dei manager della cantante, anche loro accusati di aver prelevato indebitamente denaro dal suo patrimonio. L’agente dell’Fbi avrebbe anche confermato le accuse, riportate mesi fa dal New York Times, secondo cui la popstar sarebbe stata spiata con sistemi di monitoraggio audio nella sua casa. 

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