Stardust House, la casa dei giovani influencer: insieme per creare contenuti

Spettacolo

Una villa di 1300 metri quadri con piscina, 15 posti letto e piscina, nel verde della provincia di Monza: è Stardust House, la "casa degli influencer” (o la casa dei tiktokers), prima content house italiana e straordinario hub di creator con oltre 50 milioni di fanbase. Una villa che ospita 15 giovanissimi che interagiscono e creano contenuti per Instagram e TikTok, con l’obiettivo di diventare le nuove star dei social (e non solo)

Stare insieme fa star bene. Se poi si producono contenuti per poter iniziare un lavoro sui social e, chissà, creare le basi per il lavoro dei sogni, ancora meglio. Ecco la Stardust House, la prima content house italiana e straordinario hub di creator con oltre 50 milioni di fanbase a livello nazionale. Una villa di 1300 metri quadri con piscina nata durante il primo lockdown per superare le difficoltà legate alla pandemia e in cui i giovani creators interagiscono fra di loro, realizzano contenuti e studiano recitazione, dizione, canto e molto altro ancora

Una realtà che rappresenta un unicum in Italia e, allo stesso tempo, è un punto di osservazione privilegiato da cui poter comprendere i cambiamenti e i trend di questo ultimo anno, che hanno visto aumentare tantissimo i numeri dell’influencer marketing.

Abbiamo incontrato Alessandro Scarpa “Er Gennaro” e Brisida Shkreli “Brisida”, insieme a Simone Giacomini, CEO di Stardust, per sentire proprio dalle voci dei protagonisti che come è nata questa realtà, che cosa significa e che cosa sta insegnando.

 

Ci raccontate cos’è la Stardust House?

(Er Gennaro) Un’accademia dove vivono molti influencer: in questa casa collaboriamo tra noi sui tanti social che abbiamo a disposizione. Ma facciamo anche corsi di recitazione, canto, inglese, ci dedichiamo allo sport. C'è la piscina. È una grande famiglia e ci aiutiamo un po’ tutti.

(Brisida) A volte vengono ospiti esterni per qualche giorno, la Stardust esiste da quasi un anno, c’è chi è qui dall’inizio e chi è appena arrivato. Per noi stare qui è importante, abbiamo imparato a crescere, sia da un punto di vista lavorativo ma anche personale, soprattutto con la scuola: io mi sono responsabilizzata molto, mi sto preparando per la maturità…stare qui ci ha aiutato davvero tanto.

(Er Gennaro) Poi, ovviamente, vivendo tutti insieme, e come in tutte le famiglie, ogni tanto ci sono dei piccoli disguidi e qualche incomprensione…ma alla fine tutto si risolve!

 

Simone, da dove nasce questa realtà?

(Simone Giacomini, CEO Stardust) Con l’arrivo di TikTok, che ha un po’ stravolto tutte le altre piattaforme, abbiamo sentito la necessità di creare questa struttura, dettata anche dalle necessità e dalle richieste del momento che stiamo vivendo.

Noi volevamo mettere insieme dei ragazzi con delle potenzialità e far capire loro che questo può diventare un lavoro del presente e del futuro. Ragazzi che, però, vogliamo preparare. Come? Mettendoli tutti all’interno della stessa casa, con ampi spazi (anche un giardino molto grande e la piscina), abituandoli a lavorare su tutte le piattaforme social, con docenti di recitazione e vocal coach professionisti.

L’obiettivo è ricreare i modelli americani delle Academy, dove si sono formati talenti come Ariana Grande, Selena Gomez e molti altri ancora. Crediamo che, oltre alla televisione, il mondo del digital sia importantissimo per tutti questi giovani talenti. Quindi noi li prepariamo, cercando anche di capire quali sono le loro attitudini, e poi cerchiamo di far fare loro casting, sempre sulla base della loro preparazione.

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Ad un anno di distanza ci sono già dei risultati?

(Simone Giacomini, CEO Stardust) Sì, ci sono! Anche se, a dir la verità, io e i miei soci abbiamo iniziato credendo moltissimo in questo progetto, senza pensare troppo al futuro. Quello che abbiamo visto è che in molti ci hanno copiato: questo significa che stiamo facendo bene e che il progetto funziona! C’è stata una grande attenzione dal panorama musicale: Sony, per prima, ha creduto nel progetto della House per promo per gli artisti che, insieme ai ragazzi nella casa, hanno realizzato dei contenuti. Abbiamo lavorato anche con Sugar, Warner, Universal. Stiamo preparando altri progetti ma…non appena li chiudiamo vi diremo tutto.

 

Brisida e Alessandro, che cosa volete fare da grandi?

(Alessandro) Sembra una cosa scontata, ma io ho sempre voluto fare l’attore. Sto sfruttando al massimo il corso di recitazione della Stardust House proprio per migliorare e poter, presto, lavorare con la recitazione.

(Brisida) Mi piacerebbe recitare, ma anche presentare un programma televisivo…

 

I vostri progetti futuri?

(Alessandro e Brisida) Ora ci focalizziamo su quello che stiamo facendo, siamo sul presente ma in prospettiva!

 

A chi dice che i social non sono un lavoro, cosa rispondete?

(Brisida) Oggi stavo proprio scrivendo un tema su questo! Penso che il mondo del lavoro sia in continua evoluzione, i lavori di tanti anni fa oggi non sono gli stessi di oggi…e chissà cosa accadrà tra qualche anno. Secondo me molti la pensano così perché hanno paura: devono capire, però, che dietro c’è sempre un grande impegno e facciamo il nostro meglio per creare contenuti nuovi. Questo è un lavoro e magari tra qualche anno cambierà tutto, di nuovo!

(Alessandro) Oltre alla paura c’è tanta invidia. Moltissimi vorrebbero fare questo lavoro, ma non ci riescono...

(Simone Giacomini, CEO Stardust) Il social va fatto bene, deve essere educativo: il bello è farlo e ricevere anche critiche costruttive per migliorare. Ora il mondo digital è una realtà che dà e crea lavoro: e come dicevo si può fare, bene!

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