Il cantante sui social si schiera dalla parte dell'ex paparazzo: "Sicuramente ha commesso molti errori ma non si può ignorare il fatto che in Italia c’è chi si è macchiato di reati più gravi e nonostante ciò, non ha fatto i conti con la giustizia”
Anche Gianluca Grignani scende in campo schierandosi dalla parte di Fabrizio Corona e con un post su Instagram usa parole dure: “Lo stato come piombo si sopporta”, scrive citando la sua canzone "Sogni infranti". Il cantante prende le difese dell’ex paparazzo che ora si trova ricoverato all’ospedale Niguarda di Milano. Quando le sue condizioni miglioreranno dovrà essere riportato nel carcere di Opera, dove finirà di scontare la pena nel 2023.
"C’è chi si è macchiato di reati più gravi"
“Fabrizio Corona, sicuramente ha commesso molti errori – scrive Gianluca Grignani in un post su Instagram accanto a una foto dell'ex re dei paparazzi - ma non si può ignorare il fatto che in Italia c’è chi si è macchiato di reati più gravi e nonostante ciò, non ha fatto i conti con la giustizia”. Parole in sostegno di Corona quelle di Grignani, ma anche un attacco verso la Giustizia italiana: “Chi sbaglia deve pagare, ma questo deve valere per tutti se è vero che ‘La legge è uguale per tutti’”.
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L'appoggio di Belen Rodriguez
Si tratta dell’ennesimo appoggio che Fabrizio Corona riceve dal mondo dello spettacolo. Nei giorni scorsi, dopo le immagini in cui si era mostrato con il volto macchiato di sangue, aveva parlato Belen Rodriguez: “Penso che Fabrizio abbia già pagato abbastanza per i casini che ha fatto. Credo che nei suoi confronti ci sia un accanimento, mica possono fargliela pagare fino alla morte”.
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Le lettere di Adriano Celentano
Poi tra gli altri è arrivato anche il sostegno di Adriano Celentano, che ha indirizzato a Fabrizio Corona ben due lettere. “Si danno 14 anni a uno come te, che ha fatto sì, cose punibili dalla legge, ma non al punto da equiparare i tuoi madornali errori di vita a chi uccide una persona – aveva scritto Celentano in una delle lettere - Non si contano i casi di individui che hanno assassinato una o più persone e, solo dopo 5 o 6 anni di buona condotta, escono di prigione. Forse è ora che la politica, anziché intraprendere affari con quei Paesi che fanno sparire le persona tagliandole a pezzi, dica qualcosa sull'arrangiamento-giustizia”.