Dai cinema al teatro, dai concerti alle mostre, crollo verticale di incassi ed eventi negli ultimi dodici mesi. Giulio Rapetti Mogol: "La cultura è essenziale per la nostra economia e per la stessa qualità della vita"
Molto meglio di troppi appelli ed editoriali, il rapporto SIAE sul 2020 fotografa in maniera netta e impietosa la crisi del mondo dello spettacolo causata dal coronavirus (SPECIALE CORONAVIRUS): gli eventi sono diminuiti del 69,29%, gli ingressi hanno segnato un calo del 72,90%, la spesa al botteghino è scesa del 77,58% mentre la spesa del pubblico ha avuto una riduzione dell’82,24%.
Com'è noto, l'anno era iniziato in tendenza positiva: i cinema avevano beneficiato dell'effetto Checco Zalone con gli incassi di Tolo Tolo, ma erano in crescita anche le mostre e i concerti. Il lockdown marzo-giugno e quello, ancora più significativo, che ha riguardato anche il periodo natalizio ha fatto crollare ogni percentuale. Tra le statistiche più dolorose c'è anche quella che riguarda il numero di eventi e di giornate lavorative totali di tutti i locali, gli impianti e le associazioni d'Italia: -51,9% nel periodo estivo rispetto al 2019, segno che non tutte le attività hanno riaperto i battenti dopo il primo lockdown e sono appena 46.724 i locali che sono riusciti a organizzare anche un solo evento, a fronte dei 94.687 del 2019. Numeri drammatici pee il cinema (-71,5% di incassi al botteghino), per il teatro (-78,5%) e ancora di più per i concerti, con incassi quasi azzerati (-89,3%), e per gli eventi sportivi che hanno visto ridurre gli incassi dell'83,9%. Crisi profonda anche per le attività di ballo e concertini (-78,5%), nelle attrazioni dello spettacolo viaggiante (-60,7%) e non esattamente dulcis in fundo per mostre ed esposizioni (-76,7%). Numeri attesi, ampiamente pronosticati, che fa ugualmente impressione vedere nero su bianco: sommando tutte le attività culturali, nel 2019 erano stati spesi (e di conseguenza incassati) quasi 5 miliardi di euro, mentre nel 2020 appena 886 milioni.
approfondimento
#ultimoconcerto, Subsonica & co. a favore della musica in crisi
“La crisi epocale determinata dall'emergenza sanitaria e dalle conseguenti misure per contrastarla sta facendo pagare un prezzo altissimo al settore dello spettacolo, di cui fanno parte quei creatori di felicità per la nostra collettività che sono i compositori e gli artisti della musica, del cinema, del teatro e della letteratura nonché i lavoratori che ne supportano l’attività” – ha dichiarato il Presidente SIAE Giulio Rapetti Mogol. "La diffusione della cultura è essenziale non solo per l'economia italiana ma per la stessa qualità della vita e per questo rappresenta qualcosa di più di uno dei tanti settori da salvare nell'attuale situazione”. “In un periodo in cui stiamo combattendo una battaglia durissima contro un nemico invisibile i nostri dati somigliano ad un vero e proprio bollettino di guerra. È importante capire anche quali conseguenze lascerà questa lunga e difficile fase sulle abitudini delle persone quando sarà possibile tornare alla normalità”, ha commentato il Direttore Generale SIAE Gaetano Blandini. “Come Società Italiana degli Autori ed Editori è nostro preciso dovere assicurare che venga fatto tutto il possibile affinché il patrimonio artistico e culturale, che contribuisce sensibilmente alla crescita economica del nostro Paese, riceva la giusta attenzione in termini di strategie, programmazione e sostegno finanziario, per poter ripartire e riprendere il suo sentiero di crescita”.