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Justin Timberlake si scusa con Britney Spears e Janet Jackson

Spettacolo

Camilla Sernagiotto

©Getty

Dopo l’uscita del documentario “Framing Britney Spears”, il cantante è stato criticato per il suo comportamento ai tempi della rottura con l’allora fidanzata. Ha deciso di pubblicare sui propri social network un comunicato in cui chiede scusa a lei e all'altra collega per il cosiddetto “Nipplegate”, lo scandalo dopo l’esibizione al Super Bowl nel 2004

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Justin Timberlake fa mea culpa e chiede scusa a due colleghe, Britney Spears e Janet Jackson. La prima delle quali non è stata solamente una collega: i due sono stati legati sentimentalmente dal 1998 al 2002, quando lui faceva parte della boyband 'N Sync.

Le scuse arrivano dopo parecchie critiche rivolte a Justin Timberlake a seguito dell’uscita di Framing Britney Spears, il documentario che racconta da un lato la battaglia legale che la principessa del pop sta portando avanti contro suo padre (tutore del suo patrimonio) e dall’altro il movimento #FreeBritney che chiede a gran voce la libertà della celeb rispetto alle interferenze paterne che non si limiterebbero a essere di natura economica ma generali (dalle scelte alimentari alle frequentazioni, secondo alcuni tutto passerebbe attraverso il filtro e l’approvazione di papà Jamie).

“Un sistema che giustifica misoginia e razzismo”

Le critiche ricevute a seguito della messa in onda del documentario riguardano soprattutto il comportamento che Timberlake e il suo team avrebbero scelto di seguire quando la relazione sentimentale tra lui e Britney si è conclusa nel 2002, con una menzione speciale relativa ad alcune dichiarazioni che Justin avrebbe rilasciato ai media in quell’occasione. Parole che avrebbero contribuito a danneggiare la reputazione di Britney Spears insomma.

Lo stesso Timberlake parla di momenti in cui avrebbe “parlato a sproposito”, alimentando il problema e la difficile situazione in cui si ritrova da anni la sua ex partner (conosciuta agli inizi delle carriere di entrambi durante il Mickey Mouse Club).

“Ho visto i messaggi e i commenti, ho visto la vostra preoccupazione e voglio rispondere. Sono terribilmente dispiaciuto per il periodo della mia vita in cui le mie azioni hanno alimentato il problema, in cui ho parlato a sproposito o non ho parlato quando avrei dovuto farlo. So di non aver fatto abbastanza in quei momenti, so di aver beneficiato di un sistema che giustifica la misoginia e il razzismo”, ha ammesso sui suoi profili social.

Britney Spears performing onstage at the 2000 MTV Video Music Awards held at Radio City Music Hall on September 7, 2000  Photographer:  Scott Gries/ImageDirect

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Framing Britney Spears: il trailer del documentario

Le scuse anche a Janet Jackson

Non solo all’ex fidanzata Britney Spears per quanto ha detto (e anche per ciò che purtroppo non ha detto quando si è presentata l’occasione di esporsi): Timberlake chiede perdono anche a Janet Jackson.
Il motivo delle sue scuse? C’entra con il cosiddetto “Nipplegate”, lo scandalo che ha letteralmente travolto Janet dopo l’esibizione al Super Bowl nel 2004 in cui c’è stata parecchia carne al fuoco, letteralmente…

L’incidente entrato nella storia dello showbiz è quello per cui, per mezzo secondo, è stato mostrato un seno di lei, decorato con un “nipple shield”, un gioiello da capezzolo.
A seguito di quell’incidente, indelebile nella memoria dell’entertainment, Janet Jackson ha passato un bruttissimo periodo, finendo nella black list delle radio e vedendo la propria carriera messa a dir poco a repentaglio.

E a Justin Timberlake cosa è successo? Niente di niente. Era stato lui a togliere una parte del costume di scena della collega, liberando il seno di fronte al mondo intero.

 

“Voglio scusarmi direttamente con Britney Spears e Janet Jackson perché gli voglio bene e le rispetto. So di aver fallito", ha aggiunto Timberlake. “La nostra industria è malata. Fa in mondo che gli uomini, soprattutto quelli bianchi, abbiano successo. È progettata così. E in quanto uomo in una posizione privilegiata, devo dirlo a voce alta. Per colpa della mia ignoranza, non avevo capito che stesse succedendo alla mia vita, ma non voglio più approfittare del dolore degli altri. […] Non sono stato perfetto a gestire questa situazione durante la mia carriera. So che le mie scuse sono solo un primo passo e non cancellano il passato. Ma voglio prendermi le mie responsabilità e far parte di un mondo che aiuta e sostiene gli altri”.

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Il documentario Framing Britney Spears

Framing Britney Spears è il documentario realizzato dal New York Times e co-prodotto dalla Left/Right che racconta la carriera della pop star, dagli esordi fino al boom del successo e al crollo mentale di cui la cantante è purtroppo stata vittima.
Parte di quel crollo sarebbe secondo molti attribuibile alla battaglia legale che la star sta portando avanti da anni contro suo padre, Jamie Spears, nominato tutore del patrimonio della figlia.
 


Quella battaglia e le conseguenze sulla psiche di Britney dello stretto controllo paterno hanno portato alla nascita del cosiddetto #FreeBritney, il movimento social (di cui il documentario tratta ampiamente) che attraverso questo hashtag pubblica contenuti che vogliono focalizzare l’attenzione sulla situazione in cui si trova la Spears.

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