
Milano Fashion Week 2021, la sfilata di Prada: ritorno al corpo e alla fisicità. FOTO
La collezione per l'autunno-inverno 21 è disegnata da Miuccia Prada e Raf Simons e parte da un intimo e personale desiderio di contatto, dalla voglia di scambio e di relazione così presenti in tempo di pandemia

È all'insegna del corpo e del ritorno alla fisicità la collezione invernale di Prada disegnata da Miuccia Prada e Raf Simons, presentata come tutti gli altri eventi della Fashion Week in versione digitale a causa dell'emergenza Covid
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La sfilata nasce dalla consapevolezza che abbiamo tutti bisogno di tornare al contatto umano, hanno spiegato Prada e Simon in un Q&A con gli studenti delle scuole di moda di ogni parte del mondo, trasmesso online subito dopo la sfilata
Il calendario della Milano Fashion Week
L'insopprimibile esigenza di scambio fisico in un capo passepartout che accompagna ogni look: la long john, la tuta intera dell'intimo maschile di una volta, proposta in versione jacquard e portata da sola o sotto il completo da uomo
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La necessità a cui risponde il capo - spiega Prada - è sempre la stessa: tornare al tatto, a un feeling fisico di morbidezza e protezione, come quello che sentiamo tutti in questi tempi di pandemia

Questa collezione - aggiunge Simons - "parla di comfort, protezione, bellezza, di morbidezza e durezza, di tattilità e sensualità, per esprimere la realtà del mondo e le varie sensazioni che ci prova"

Il set dello show è uno spazio astratto ideato da Rem Koolhaas e AMO, sospeso tra esterno e interno, tra marmi e pellicce, dove i modelli non solo sfilano, ma si lasciano anche andare a una danza liberatoria

In moda questo duplice movimento si traduce in pantaloni dalla silhouette asciutta e in giubbini e cappotti - mono o doppiopetto - dai volumi più importanti, ma soprattutto in tessuti tattili, dalla maglieria jacquard a motivi geometrici ai pellami, dal re-nylon al tweed bouclé, dai classici gessati in lana alla pelle dei bomber dai colori forti

Un contrasto tra pezzi intimi e sartoriali pensato - sottolineano sia Prada che Simons- non per costruire un racconto ma per trasmettere una sensazione, anche senza una sfilata vera, con il pubblico in sala

"È un grande cambiamento - chiosa Miuccia Prada - stiamo cercando relazioni umane attraverso la tecnologia, provando a non essere al suo servizio ma a usarla per trasmettere le nostre idee"






