Milano Fashion Week, Zegna inaugura la moda maschile. L'intervista a Sky Tg24

Spettacolo

In una versione esclusivamente digitale, prende il via l’appuntamento con le collezioni maschili. Anche le sfilate inizialmente previste dal vivo, andranno in scena a porte chiuse sulla piattaforma della Camera della Moda. Ermenegildo Zegna, con un progetto a metà tra il cinema e la sfilata, inaugura i cinque giorni di moda maschile e rende omaggio a Milano. 

Come era prevedibile a causa dell'emergenza sanitaria che tutto il mondo sta vivendo (CORONAVIRUS - TUTTI GLI AGGIORNAMENTI), l’appuntamento con le collezioni maschili, andrà in scena in una versione esclusivamente digitale e rigorosamente a porte chiuse sulla piattaforma della Camera della Moda. Ci si adegua alle nuove modalità imposte dalle regole anti-Covid, e camminando per le vie delle città manca quell’atmosfera vivace che siamo soliti respirare durante la fashion week. Armani già da subito aveva deciso di disertare la kermesse e con l'assenza di altri grandi brand, questa fashion week parrebbe sotto tono, ma in realtà c’è chi è riuscito a dare il meglio di sé. Stiamo parlando di Ermenegildo Zegna, che con un progetto a metà tra il cinema e la sfilata, ha inaugurato i cinque giorni di moda maschile rendendo anche omaggio a Milano.
 

La collezione è presentata come in un film. Fluidi movimenti della telecamera e passaggi non artefatti dall’interno verso l’esterno, e viceversa, offrono una narrazione visiva ricca di sorprese improvvise e passaggi repentini da una situazione all’altra. Gli scorci di una metropoli e gli interni di un edificio ideale scorrono dolcemente mentre i modelli attraversano stanze, percorsi e ambienti finché il (RE)SET non rivela finalmente il suo metasignificato: in realtà il set è il luogo teatrale dove avvengono le riprese. 

 

la nuova estetica firmata zegna

Nel servizio Zegna racconta ai microfoni di Sky Tg24 una maniera nuova di “vestire alla Silicon Valley”, e ci parla inoltre di come si può trasformare un momento di crisi: “Cerchiamo di vedere il bicchiere mezzo pieno e non mezzo vuoto, cerchiamo di girare la criticità in opportunità, sicuramente l’anno ci ha insegnato che bisognava tagliare i costi, reinventarci e soprattutto bisognava trovare l’energia, alzare l’asticella è sempre stato un must a casa nostra e una volta di più ci stiamo riuscendo con serenità”. E a fargli eco sono le parole di Alessandro Sartori, “stiamo tutti vivendo una realtà diversa caratterizzata da nuove esigenze che ci portano verso una forma mai vista prima in termini di stili di vita e attitudini. È esattamente in un momento come questo, in cui tutto viene messo in discussione, che noi di Zegna abbiamo deciso di fare un (RE)SET e guardare alle origini per reinterpretare i nostri codici stilistici al fine di riconcepire lo stile dell’uomo contemporaneo. Il nostro pubblico e privato si fondono e danno vita ad un nuovo modo di vestire, in cui comfort e stile si integrano per creare una nuova estetica”.

Foto tratta da Instagram

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La collezione segue un passo continuo, una nuova e variegata generazione di tessuti in jersey prende il centro della scena nel guardaroba maschile di Zegna. Le forme sono fluide, confortevoli e versatili. In perfetta armonia con uno stile di vita che fonde indoor e outdoor, i codici dell’abbigliamento da casa – i colli a scialle, la generosità di una robe de chambre con cintura, la disinvoltura dei track pants e la comodità delle pantofole in jersey cucite a mano – ridisegnano il nuovo concetto di formale. Elementi originali assolvono a nuove funzioni in uno scambio di forme, pesi e materiali: le giacche da lavoro in cashmere, annodate come accappatoi, diventano capi sportivi; i completi ibridi sono in cashmere double; le maglie inedite sostituiscono le camicie; i nuovi pullover in cashmere infeltrito sono lavorati a tricot, oppure, realizzati in pelle, vengono indossati come outerwear; i pantaloni e le giacche sono in shearling. Anche le borse, simbolo dell’accessorio da lavoro per l’uomo, sono decostruite. 


Confort e personalità sono le parole d’ordine
: l’abito reimmaginato, morbido o con taglio vivo, non è un’uniforme, ma un modo per essere sè stessi. Può essere duttile e anche realizzato interamente in cashmere tricot o jacquard, ed è indossato con dolcevita ampi o pullover con zip invece che con una camicia. I volumi sono rilassati per le giacche e le giacche-camicia abbinate a pantaloni lunghi, per i soprabiti con cintura, i blouson e i maglioni double front. La continuità tra interno ed esterno si ritrova ovunque nei capi dove il mindset del progetto #UseTheExisting continua ad essere un imperativo.

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