Vivian Maier e i suoi auto-ritratti in mostra a Trieste. FOTO

In questa esposizione si ritrovano già i temi ricorrenti della poetica fotografica di Maier, come le scene di strada (n.d., credit foto: ©Estate of Vivian Maier, Courtesy of Maloof Collection and Howard Greenberg Gallery, NY).

Sono presenti anche alcuni ritratti di bambini e persone sconosciute, che mettono in luce la capacità di Maier di afferrare l'attimo giusto per una fotografia (n.d., credit foto: ©Estate of Vivian Maier, Courtesy of Maloof Collection and Howard Greenberg Gallery, NY).

Non mancano gli autoritratti, corpus principale della produzione di Vivian Maier e vero e proprio linguaggio narrativo delle sue opere (Untitled, Chicago, IL, 1954, credit foto: ©Estate of Vivian Maier, Courtesy of Maloof Collection and Howard Greenberg Gallery, NY).

Caratteristica ricorrente è l'ombra, diventata una firma inconfondibile nei suoi autoritratti (Immagini della mostra su Vivian Maier organizzata al Museo Trastevere di Roma nel 2017).

La mostra, curata da Anne Morin, documenta come l'autoritratto fosse un modo con cui Maier andava alla ricerca propria identità (credit foto: ©Estate of Vivian Maier, Courtesy of Maloof Collection and Howard Greenberg Gallery, NY).

"Ridotta all'invisibilità, ad una sorta di inesistenza a causa dello status sociale, Maier si mise a produrre prove inconfutabili della sua presenza in un mondo che sembrava non avere un posto per lei", riporta la descrizione ufficiale della mostra (credit foto: ©Estate of Vivian Maier, Courtesy of Maloof Collection and Howard Greenberg Gallery, NY).

L'intenzione della mostra è rendere omaggio all'artista, capace di raccontare la sua epoca in un modo acuto e personale (Immagini della mostra su Vivian Maier organizzata al Museo Trastevere di Roma nel 2017).

Nata nel 1926, Maier ha lavorato come bambinaia per 40 anni, a New York e poi a Chicago. Nel suo tempo libero fotografava tutto ciò che destava in lei sorpresa e meraviglia (Immagini della mostra su Vivian Maier organizzata al Museo Trastevere di Roma nel 2017).

Maier trascorso la sua vita nell’anonimato fino al 2007, quando il suo corpus fotografico è venuto alla luce. Un lavoro immenso, composto da più di 150.000 negativi, super 8 e 16mm film, diverse registrazioni audio, alcune fotografie e centinaia di rullini non sviluppati, scoperto da un giovane immobiliarista, John Maloof. È morta nel 2009. (Immagini della mostra su Vivian Maier organizzata al Museo Trastevere di Roma nel 2017).

"Ciò che sorprende nella sua storia – afferma Anne Morin, curatrice della mostra – è come questa donna da una parte accetti la sua condizione di bambinaia e allo stesso tempo trovi la sua libertà nell'essere qualcun altro, la fotografa di strada Vivian Maier". (Immagini della mostra su Vivian Maier organizzata al Museo Trastevere di Roma nel 2017).

"Questo dualismo, generato dallo scontro tra le due anime, ha dato vita a una vicenda senza paragoni nella storia della fotografia, che in questa mostra viene raccontata per la prima volta in Italia attraverso i ritratti dell’autrice" (Immagini della mostra su Vivian Maier organizzata al Museo Trastevere di Roma nel 2017).