
Attore, regista, sceneggiatore e produttore ha lasciato un’impronta indelebile nella storia del cinema con pellicole come “Gangster story” e “Reds”. Lunga la lista dei premi ricevuti, tante le "conquiste sentimentali". LA GALLERY

Warren Beatty compie 80 anni: il divo americano, all’anagrafe Henry Warren Beaty, è nato a Richmond, Virginia, il 30 marzo 1937. Attore, produttore cinematografico, sceneggiatore e regista, è fratello minore di Shirley MacLaine -
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Accompagnando la sorella al cinema s’innamora della recitazione e si trasferisce a New York per studiare all'Accademia d'Arte Drammatica di Stella Adler. Il fisico statuario e l’innegabile talento gli permettono di agguantare nel 1961, a 24 anni, il primo ruolo da protagonista nel film “Splendore nell’erba” di Elia Kazan, in cui recita accanto a Natalie Wood. Grazie a questo ruolo ottiene la prima nomination al Golden Globe –
La scheda di "Splendore nell'erba"
È l’inizio di una carriera sfolgorante che lo vede protagonista di pellicole come “La primavera romana della signora Stone” (1961) con Vivien Leigh e Jill St. John (con lui in foto) e soprattutto “Mickey One”(1965) in cui è diretto da Arthur Penn –
La scheda di "La primavera romana della signora Stone"
Proprio Arthur Penn firma uno dei film più noti di Warren Beatty: in “Gangster Story” (1967), di cui è anche produttore, l’attore americano e Faye Dunaway vestono i panni di Bonnie & Clyde. Per questo ruolo viene candidato agli Oscar e ai Golden Globe e vince un David di Donatello come Miglior attore straniero. In foto Beatty e la moglie Annette Bening durante il gala per celebrare i 40 anni del film -
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Beatty continua a lavorare con registi importanti come George Stevens, che lo dirige in “L’unico gioco in città” (1970) con Elizabeth Taylor (in foto); Robert Altman, che realizza “I compari”(1971), e ancora Alan J. Pakula, che firma “Perché un assassino" (1974) -
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Il ruolo di attore comincia a stare stretto a Warren, che decide di mettersi alla prova anche come regista. Il debutto dietro la macchina da presa arriva con “Il paradiso può attendere” (1978), film che guadagna ben quattro nomination all'Oscar: miglior regia, miglior film, migliore sceneggiatura non originale e miglior attore protagonista –
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L’Oscar per la miglior regia arriverà con “Reds” (1981), pellicola che riflette anche l’impegno politico della star, da sempre dichiaratamente di sinistra. Al centro dell’opera c’è la storia di John Reed, giornalista che seguì da vicino la Rivoluzione d'Ottobre sposando gli ideali comunisti –
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Gli anni ’90 sono caratterizzati da titoli come “Dick Tracy” (1990) e “Bulworth - Il senatore” (1998), di cui è anche regista. Nel 2016 Warren Beatty ha diretto il film “L’eccezione alla regola”. In foto, l’attore e Faye Dunaway agli Oscar del 2017-
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Molti i premi conquistati da Beatty nel corso della sua carriera. Tra i più importanti ci sono il Leone d’oro alla carriera ricevuto alla Mostra del cinema di Venezia nel 1998, il Life Achievement Award dell’American Film Institute nel 2008, l’Oscar alla memoria Irving G. Thalberg nel 2000 (in foto) e il Fellowship Award dai Bafta nel 2002 -
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Noto playboy, l’interprete statunitense ha avuto relazioni con molte celebri colleghe di set, tra le quali Joan Collins (in foto), Diane Keaton, Julie Christie, Jane Fonda, Madonna e Carly Simon, che a lui ha dedicato la hit “You’re so vain”. Secondo la biografia non autorizzata “How Warren Beatty seduced America”, l’attore avrebbe avuto quasi 13.000 amanti –
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A portarlo all’altare è stata l’attrice Annette Bening, con la quale Beatty è sposato dal 1992. La coppia ha quattro figli: Kathlyn , Benjamin, Isabel e Ella. Nel 2012 Kathlyn si è dichiarata persona transgender e ha cambiato il suo nome da Kathlyn a Stephen Ira Beatty –
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