Uccelli, Artide non più sicuro a causa del cambiamento climatico

Scienze
Immagine di archivio (Getty Images)
Getty_Images_Mar_glaciale_artico

Un nuovo studio rivela che sempre più predatori attaccano i nidi dei volatili nelle zone artiche, che moltissime specie sceglievano come luogo ideale per la riproduzione 

Il viaggio lungo migliaia di chilometri che moltissime specie di uccelli affrontano per raggiungere le zone artiche rischia di essere compiuto a vuoto, diventando anzi una nuova fonte di pericolo. Ogni anno i volatili migrano infatti dai tropici alle sponde del Mar Glaciale Artico per trovare un posto sicuro nel quale riprodursi, lontano dai predatori. Tuttavia, i cambiamenti climatici stanno modificando l’habitat e gli abitanti di quest’ultimo: sempre più nidi di uccello sono infatti attaccati dai predatori, rappresentando una minaccia per parecchie specie. Lo afferma uno studio realizzato dai ricercatori dell’Università di Bath, che ha notato il preoccupante trend in seguito all’analisi di una grande quantità di dati.

Nidi di uccelli attaccati da sempre più prede

Mentre alcuni degli effetti del cambiamento climatico sono già sotto gli occhi di tutti, in molti ignorano ancora le conseguenze del fenomeno nelle interazioni tra varie specie. Il team di ricercatori dell’ateneo britannico ha preso in considerazione dati raccolti in un arco di circa 70 anni, relativi a oltre 38.000 nidi di 237 specie di uccelli sparsi in 149 luoghi di tutto il mondo. Un’analisi accurata delle informazioni ha permesso agli esperti di notare come il tasso di predazione dei nidi di uccello nell’Artide si sia addirittura triplicato nel periodo considerato. Seppur minori, altri aumenti sono stati rilevati in Europa, Asia e Nord America.

Uccelli migratori in pericolo nell’Artide

Vojtech Kubelka, uno dei ricercatori coinvolti nello studio, afferma che “l’Artide non è più un luogo sicuro per la riproduzione dei volatili. Al contrario, rappresenta ora una vera trappola per gli uccelli che vi migrano”. Secondo gli autori i precisi meccanismi di questo processo restano ancora da individuare, ma la Terra costituisce un fragile ecosistema e il cambiamento del rapporto tra preda e predatore può avere un effetto a cascata su tutta la catena alimentare. Gli uccelli erano infatti soliti scegliere le zone polari, in particolare l’Artide, per la deposizione delle uova a causa dell’assenza di predatori. Tuttavia, queste abitudini stanno ora mutando, e secondo quanto riferito alla BBC dal professore Tamás Székely staremmo assistendo a “una triste implicazione del cambiamento climatico”, che a lungo termine potrebbe causare un declino nella popolazione degli uccelli.

Scienze: I più letti