L’uomo su Marte nel 2033: l’obiettivo della Nasa

Scienze
Immagine di archivio (Getty Images)

Secondo Jim Bridenstine, amministratore dell’agenzia spaziale, i programmi accelerati per il ritorno sulla Luna imposti dagli Usa potrebbero anticipare i tempi dell’approdo sul Pianeta Rosso

La Nasa accetta la sfida e rilancia: dopo il ritorno sulla Luna nel 2024, l’uomo potrebbe mettere piede su Marte nel 2033. Lo ha dichiarato Jim Bridenstine, amministratore dell’agenzia spaziale, in risposta all’appello del vicepresidente degli Stati Uniti Mike Pence che aveva richiesto un’accelerata ai piani iniziali per riportare l’uomo sul satellite entro cinque anni per restare al passo con le ambizioni del Paese. Secondo le parole rivolte da Bridenstine al comitato della camera per la Scienza, lo Spazio e la Tecnologia tornare sulla Luna rappresenta infatti una tappa intermedia fondamentale per poi raggiungere l’approdo sul Pianeta Rosso: anticipando il primo traguardo, la Nasa sarebbe in grado di sviluppare e testare anzitempo le tecnologie necessarie per l’esplorazione umana della superficie marziana.

Marte entro il 2033: i nuovi piani Nasa

Le richieste di Mike Pence, che ha definito il ritorno sulla Luna entro il 2024 “un obiettivo da raggiungere a ogni costo” non hanno spaventato la Nasa. Nonostante molti esperti siano ancora scettici riguardo alla fattibilità di questo traguardo, Jim Bridenstine ritiene che “anticipando l’atterraggio sulla Luna potremo atterrare prima anche su Marte”. Inizialmente, l’agenzia spaziale pianificava di tornare sul satellite nel 2028, con la prima missione sul Pianeta Rosso prevista, più in generale, nel decennio successivo al 2030. Secondo quanto riferisce CNN, entro il 15 aprile Bridenstine dovrà sottoporre una richiesta aggiornata per il nuovo budget in virtù della volontà degli Stati Uniti di accelerare i tempi.



Le condizioni per viaggiare su Marte

Una missione verso Marte, incluso il ritorno, durerebbe secondo Bridenstine circa due anni. Tuttavia, perché questo sia possibile il viaggio deve essere realizzato quando la Terra e il Pianeta Rosso si trovano dallo stesso lato del Sole, una coincidenza che si verifica ogni 26 mesi. L’amministratore della Nasa sostiene che “dobbiamo imparare come vivere e lavorare in un altro mondo. La Luna è il miglior posto per sperimentare queste capacità e tecnologie: prima raggiungiamo questi obiettivi, prima potremo andare su Marte”.

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