La sonda Chang’e-4 è pronta per posarsi sul lato oscuro della Luna

Scienze
Foto di archivio (Getty Images)

Domenica 30 dicembre la sonda è entrata nell’orbita programmata, raggiungendo una distanza minima di soli 15 km dalla superficie lunare. L’allunaggio potrebbe avvenire il 3 o 4 gennaio 

La sonda spaziale cinese Chang’e-4 è pronta per atterrare sul lato oscuro della Luna. Stando a quanto riferito dall’agenzia di stampa ufficiale Xinhua, il veicolo spaziale è entrato nell’orbita programmata domenica 30 dicembre alle 8.55 (ora di Pechino) “per preparare il primo atterraggio morbido della storia sul versante più lontano della Luna”, raggiungendo una distanza minima dalla superficie lunare di soli 15 chilometri. L’allunaggio potrebbe verificarsi il 3 o il 4 gennaio ma l’agenzia non ha ancora rilasciato informazioni certe.

Allunaggio prefissato nel cratere Von Kármán

Il lato oscuro della Luna è già stato osservato da precedenti missioni spaziali ma mai nessuno è atterrato su di esso. Il punto di allunaggio prefissato è il cratere Von Kármán, che misura circa 2.500 chilometri di diametro ed è situato nel bacino Polo Sud-Aitken, in una zona caratterizzata da forti sbalzi termici dovuti alla rotazione del satellite terrestre, che la porta a raggiungere i 110 gradi centigradi quando illuminata dal Sole, per poi scendere addirittura a -173 nel periodo di ombra.
La temperatura e le sue oscillazioni non saranno l’unica problematica per la missione, che dovrà anche fare i conti con le difficoltà di comunicazione. Per mantenere stabile il contatto, gli scienziati cinesi hanno lanciato a maggio il satellite Queqiao, che farà da ponte radio con la Terra.

Gli obiettivi di Cheng’e-4 e le accuse Usa

I compiti della missione Chang’e-4, lanciata lo scorso 7 dicembre, comprendono l'osservazione astronomica, l’analisi della morfologia del terreno lunare e della sua composizione minerale e la misurazione delle radiazione per studiare l’ambiente lunare nella sua parte più nascosta.
La missione è parte di un più ampio programma con il quale la Cina intende raggiungere la Russia e gli Stati Uniti e diventare una grande potenza spaziale entro il 2030. È prevista per quest’anno, infatti, la costruzione di una propria stazione spaziale con equipaggio.
Tuttavia, mentre Pechino ha insistito sul fatto che le sue ambizioni sono puramente pacifiche, il Dipartimento di Difesa degli Usa ha accusato il paese di perseguire attività volte a impedire ad altre nazioni di utilizzare le risorse spaziali in futuro, specialmente nel caso di situazioni di crisi e di emergenza.

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