La sonda Nasa ‘Osiris Rex’ è pronta per incontrare l’asteroide Bennu

Scienze
Foto di archivio (ANSA)

Il velivolo, lanciato nel 2016, avrà il compito di studiare la superficie del corpo celeste e raccogliere alcuni campioni di rocce. Si cercano molecole organiche alla base della vita 

La sonda ‘Osiris Rex’ (Origins Spectral Interpretation Resource Identification Security Regolith Explorer) sta per raggiungere l’asteroide Bennu. Dopo un viaggio durato circa due anni, il velivolo della Nasa è pronto per atterrare sulla superficie del corpo celeste e raccogliere alcuni campioni di rocce che riporterà sulla Terra nel 2023. Lo scopo della missione è capire se su questo fossile del Sistema Solare ci siano tracce delle molecole organiche alla base della vita.

Un asteroide antico come il Sistema Solare

Bennu è un asteroide dal diametro di 500 metri ed è considerato potenzialmente pericoloso perché ha una possibilità su 2.700 di colpire la Terra nei prossimi 200 anni, secondo le stime elaborate dal professor Andrea Milani, matematico e astronomo dell'Università di Pisa, recentemente scomparso. La sonda resterà sull’asteroide per un anno, studiandone il suolo e cercando un luogo idoneo e scientificamente rilevante per l’estrazione di un campione di roccia. Una volta trovato, il velivolo estrarrà il suo braccio robotico e toccherà la superficie di Bennu per circa cinque secondi, sparando una raffica di azoto. Il gas provocherà una piccola esplosione e frantumerà alcune rocce. Osiris Rex avrà a disposizione tre tentativi per raccogliere fino a 2 chilogrammi di materiale da questo oggetto spaziale antico 4,5 miliardi di anni, proprio come il Sistema Solare.

Sensore d’assetto italiano

Se la missione procederà senza intoppi, Osirs Rex inizierà il suo viaggio di ritorno verso la Terra nel marzo 2021, con arrivo previsto nel 2023. I materiali potranno essere quindi analizzati e aiutare gli scienziati a comprendere come si è formato il Sistema Solare.
In orbita da settembre 2016, nel suo percorso la sonda si orienta grazie a una guida italiana. Il sensore d'assetto ‘Autonomous Star Tracker’ è stato realizzato dalla Leonardo negli stabilimenti di Campi Bisenzio (Firenze), che fornisce i dati sulla posizione del velivolo spaziale grazie alla mappa di 3.000 stelle memorizzata nel software. 

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