La missione verrà portata a termine grazie al razzo Soyuz che trasporterà il satellite fino a una quota di circa 811 chilometri, dove raggiungerà MetOp-A e MetOp-B
È pronto per il lancio il satellite meteorologico MetOp-C.
Dopo MetOp-A e MetOp-B, inviati in missione rispettivamente nel 2006 e nel 2012, anche il terzo ‘successore’ della serie, nata dalla collaborazione tra L’Eumetsat (European Organisation for the Exploitation of Meteorological Satellites) e l’Agenzia Spaziale Europea, contribuirà a monitorare quotidianamente alcune variabili atmosferiche quali la temperatura, l’umidità, i gas traccia, l’ozono e la velocità del vento sull’oceano.
Raggiunge MetOp-A e MetOp-B
Il lancio sequenziale dei satelliti ha come obiettivo quello di migliorare le previsioni meteorologiche, vantando di dati sempre più accurati.
MetOp-A e MetOp-B hanno già ridotto del 27% gli errori in questo ambito. Gli esperti si augurano che MetOp-C possa rendere le previsioni ancora più accurate.
“Con i satelliti MetOp-A e MetOp-B l’Europa ha stabilito nuovi standard per le osservazioni meteorologiche”, spiega Alain Ratier, direttore generale di Eumetsat.
“Gli strumenti innovativi per il monitoraggio del clima sono ancora senza rivali”.
Il lancio di MetOp-C
Il lancio di MetOp-C è in programma dalla base di Kourou, nella Guyana francese, all'1.47 italiana nella notte tra il 6 e il 7 novembre 2018. La missione verrà portata a termine grazie al razzo Soyuz che trasporterà il satellite fino a una quota di circa 811 chilometri. Lì MetOp-C si unirà ai suoi 'fratelli' per compiere accurate osservazioni meteorologiche.
Il lavoro congiunto dei tre satelliti terminerà nell’anno 2022, quando MetOp-A verrà sostituito da uno strumento innovativo appartenente a una nuova generazione di MetOp.
“Questi satelliti hanno dimostrato di essere fondamentali per l’accuratezza delle previsioni meteorologiche e rappresentano ancora la tecnologia più avanzata del mondo”, spiega Graeme Mason, a guida del programma MetOp per L’Esa.
Il satellite Aeolus è partito alla caccia dei venti
Nel mese di agosto 2018 anche il satellite Aeolus, in onore di Eolo, divinità dei venti, è stato lanciato in orbita per studiare quanto incidano gli spostamenti d’aria sull’ambiente e sul clima. Aeolus grazie alla tecnologia Lidar (Light detection and ranging), invia dei fasci di emissione luminosa laser nella lunghezza d’onda dell’ultravioletto verso l’atmosfera. Così facendo è in grado di studiare le caratteristiche del vento dallo spazio.