Il satellite Aeolus è partito a caccia di venti

Scienze

Utilizzando dei fasci di luce laser, il veicolo spaziale potrà analizzare nel dettaglio le masse d’aria in movimento, permettendo così ai meteorologi di fare delle previsioni a medio termine più accurate 

Nella mitologia greca, Eolo era il Dio che governava i venti. Il nome non è l’unico punto in comune tra il satellite Aeolus e la divinità ellenica: il veicolo spaziale è stato infatti lanciato in orbita per studiare gli effetti degli spostamenti d’aria sull’ambiente e sul clima. La speranza dei meteorologi è che questa missione possa avere un grande impatto sulla qualità delle previsioni del tempo a medio termine.
Il satellite è stato portato in orbita dal razzo Vega, realizzato in Italia dall’azienda aerospaziale Avio. È decollato dallo spazioporto di Kourou, una città della Guyana francese. All’evento hanno partecipato personalità del calibro di Samantha Cristoforetti e Roberto Battiston, presidente dell’agenzia spaziale italiana. Il lancio, inizialmente previsto per martedì 21 agosto, era stato rimandato a causa di condizioni atmosferiche non ideali.
Una volta raggiunti i 320 km di altitudine, Aeolus inizierà la fase di studio dei venti. Il team di ricerca spera che entro la fine dell’anno il satellite riesca a fornire delle previsioni regolari del comportamento delle masse d’aria in movimento.

La misurazione dei venti dallo spazio

Per analizzare le caratteristiche dei venti dallo spazio, Aeolus utilizzerà la tecnologia Lidar (Light detection and ranging) per inviare dei fasci di luce laser nella lunghezza d’onda dell’ultravioletto verso l’atmosfera terrestre. Quando incontreranno le particelle d’aria presenti nell’atmosfera, i raggi luminosi rimbalzeranno in varie direzioni. Il satellite misurerà la lunghezza d’onda del segnale di ritorno utilizzando un telescopio di notevoli dimensioni.
I meteorologi potranno modificare i propri modelli numerici grazie ai dati forniti dal veicolo spaziale, in modo da renderli più accurati. L’impatto maggiore dovrebbe verificarsi sulle previsioni climatiche a medio termine.
Anche se la missione Aeolus è puramente dimostrativa, potrebbe aprire le porte ad altre operazioni basate su satelliti meteorologici dotati di una tecnologia simile.

Il futuro delle previsioni meteorologiche

Attualmente, esistono vari modi per misurare il vento, come gli anemometri, i palloni sonda e i satelliti in grado di intuire i movimenti delle masse d’aria tracciando le nuvole nel cielo. Le indicazioni che questi strumenti forniscono sono però limitate e non permettono di capire con precisione cosa avviene in un determinato luogo o a una certa altezza.
Aeolus potrà, invece, raccogliere dati relativi al comportamento del vento in tutta la Terra, dal suolo alla stratosfera (fino a 30 km di altitudine). Sarà così possibile realizzare delle previsioni più accurate, anche se limitate a un periodo di pochi giorni.
Al momento, i meteorologi commettono degli errori di valutazione perché spesso i modelli su cui si basano contengono informazioni inaccurate sui venti. Si ritiene che, utilizzando Aeolus, la precisione delle stime dell’andamento del clima migliorerà del 15% sui tropici e tra il 2 e il 4% al di fuori di essi.
Simonetta Cheli, capo dell’Ufficio di coordinamento del direttorato dell’Esa per l’osservazione della Terra, ha dichiarato: "Nessuno strumento del genere è mai stato nello spazio finora e la sua importanza è fondamentale: il suo compito è ricostruire i profili globali dei venti con una precisione accurata, grazie a ben 80 funzioni ottiche". 

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