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Premio Nobel per la Fisica: le tre donne che lo hanno vinto

Scienze

Ambra Orengo

Prima di Donna Strickland, premiata nel 2018 per i suoi studi sul laser, a ricevere il premio erano state solo altre due scienziate: Marie Curie nel 1903, per le sue ricerche sulla radioattività, e Maria Goeppert-Mayer nel 1963, per gli sviluppi in fisica nucleare

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Tra i premiati con il Nobel per la Fisica 2018, c’è anche una donna: Donna Strickland è la terza a ricevere il premio da quando è stato istituito, nel 1901. Prima di lei, Maria Goeppert-Mayer nel 1963 e Marie Curie, 60 anni prima di lei, avevano ricevuto l’onorificenza. Ecco chi sono le tre donne che, insieme a 203 uomini, sono state scelte dall’Accademia Reale svedese.

Donna Strickland: pioniera del laser

Strickland è una professoressa canadese, pioniera nello studio dei laser. Il Nobel le è infatti stato assegnato, insieme al collega Gérard Mourou, “per i loro metodi nel generare pulsioni ottiche ultra-corte e ad alta intensità”. Il lavoro che le è valso il riconoscimento è stato realizzato dalla studiosa durante il dottorato alla University of Rochester di New York. Attualmente insegna alla University of Waterloo, in Canada.

Maria Goeppert-Mayer: la fisica nucleare

Nel 1963, Maria Goeppert-Mayer, insieme a Johannes Hans Daniel Jensen, ottenne il Nobel per la Fisica “per le scoperte riguardanti la struttura nucleare”. Goeppert-Mayer è stata una fisica tedesca naturalizzata statunitense. Insieme al collega, ha sviluppato il modello a guscio del nucleo atomico. Nata a Katowice, in Germania, studiò matematica all’università di Gottinga, dove si interessò alla fisica e scelse di conseguire un dottorato in questa materia. Per la sua tesi di dottorato, discussa nel 1930, i suoi relatori furono tre futuri premi Nobel: Max Born, James Franck and Adolf Otto Reinhold Windaus. Nello stesso anno sposò l'americano Joseph Edward Mayer e si trasferì negli Stati Uniti. Nel 1946, diventò senior physicist all'Argonne national laboratory dove sviluppò il modello a guscio della struttura del nucleo atomico, per cui ottenne il Nobel nel 1963. Soltanto nel 1960, Goeppert-Mayer ottenne una cattedra ordinaria di fisica presso l'università della California a San Diego, dove continuò la sua attività di ricerca in fisica nucleare fino alla sua morte nel 1972.

Marie Curie: il doppio Nobel per la radioattività

Marie Sklodowska naque il 7 novembre 1867 a Varsavia, da una numerosa famiglia cattolica. Per seguire le orme del padre, insegnante di matematica e fisica, decise lei stessa di studiare fisica, una scelta particolare per una ragazza in quell’epoca. Per farlo, nel 1891, visto che l'università di Varsavia era interdetta alle donne, Marie e la sorella maggiore Bronia si trasferirono in Francia per iscriversi e studiare alla celebre Sorbonne. A Parigi, Marie conobbe Pierre Curie, professore della scuola di Fisica e suo futuro marito e compagno di ricerca. I due, infatti, vinceranno insieme il premio Nobel per la Fisica, nel 1903, “in riconoscimento dei servizi straordinari che essi hanno reso nella loro ricerca congiunta sui fenomeni radioattivi scoperti dal professor Henri Becquerel”. Non solo. Marie, dopo la morte del marito, riuscì a isolare il polonio puro e il radio puro. Per questo successo, nel 1911, venne insignita con il premio Nobel per la Chimica. Durante la prima guerra mondiale, Marie Curie operò in qualità di radiologa per trattare i soldati feriti. Una continua esposizione alle radiazioni – di cui si ignorava la pericolosità – che probabilmente le costò la vita: fu colpita infatti da una grave forma di anemia aplastica e morì nel 1934.