Cos'è una nuvola e come si forma

Scienze

Alessandra Carboni

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TOPSHOT - A picture taken on May 24, 2020, shows storm clouds forming over the Lebanese capital Beirut. (Photo by PATRICK BAZ / AFP) (Photo by PATRICK BAZ/AFP via Getty Images)

Siamo abituati ad alzare lo sguardo e vederle lì, senza prestarci troppa attenzione: al massimo ci domandiamo se minacciano temporali o meno. Ma cosa sono le nuvole e come si formano?

Possono essere cirri, cumulinembi, altostrati e non solo: di fatto quello che (pressoché) quotidianamente possiamo osservare se volgiamo gli occhi al cielo è il fantastico spettacolo delle nuvole che la natura ci offre in tutta la sua varietà. Ma ogni nuvola ci appare diversa dall’altra principalmente per colore e per forma: ecco in cosa si differenziano le varie nubi e cosa c’è all’origine della loro formazione.

Le nuvole: il ciclo dell’acqua

Di fatto le nuvole sono masse di minuscole gocce di acqua o cristalli di ghiaccio che, sospesi nell'atmosfera, risultano visibili al nostro sguardo. Si formano grazie alla condensazione del vapore acqueo e si dissolvono per evaporazione. In pratica, l'acqua presente sulla Terra evapora a causa del riscaldamento solare e si trasforma in vapore acqueo che risale nell'atmosfera. Una volta risalito si raffredda e si condensa attorno a particelle di impurità trasformandosi in goccioline di acqua (o cristalli di ghiaccio qualora la temperatura sia particolarmente bassa) che, sospese in aria, formano appunto le nuvole.

 

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Ogni nuvola è diversa dall’altra

Come abbiamo detto, le nuvole sono tutte diverse tra loro: possono portare la pioggia oppure no, e ognuna ha un nome a seconda dell'altitudine cui si trova e di quanto è estesa. È quindi possibile distinguere tre gruppi di nuvole: quelle alte, quelle medie e quelle basse. L’estensione è orizzontale, ma esiste anche una famiglia di nubi a sviluppo verticale, che si sviluppano cioè in altezza.

 

Nuvole a estensione orizzontale, classificate in base all’altitudine

Fanno parte della famiglia delle nuvole alte i cirri (striscie sottili terminanti con un ricciolo), i cirrostrati (alte e biancastre che danno un aspetto lattiginoso al cielo) e i cirrocumuli (il cosiddetto cielo a pecorelle): la loro formazione avviene tra i 6.000 e i 12.000 metri di quota, sono formati principalmente da cristalli di ghiaccio e non portano precipitazioni. Tuttavia, quando i cirrostrati si formano dopo i cirri, indicano solitamente l’arrivo della pioggia. Nella famiglia delle nubi medie troviamo gli altostrati (distese nuvolose grigie mediamente dense) e gli altocumuli (strati di nuvole grigiobianche vicine tra loro dall’aspetto ondulato): la loro formazione avviene fra i 2.500 e i 6.000 metri di quota, producono neve o pioggia sottile che però evapora prima di giungere al suolo.

Le nubi basse sono infine gli strati e i nembostrati, si trovano al di sotto dei 2.000 metri di quota e a seconda delle temperature portano neve o pioggia.

 

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Le nuvole a estensione verticale

Fanno parte della famiglia delle nuvole che si sviluppano in altezza i cumuli, gli stratocumuli e i cumulinembi. La loro particolarità è la modalità di formazione, poiché nascono ed evolvono a seconda dei movimenti ascendenti e discendenti dell'aria.

I cumuli sono la classica nube isolata dall'aspetto di panna montata: si formano nei giorni caldi e soleggiati e indicano bel tempo quando la sommità e basi sono bianche e appiattite. Al contrario, cumuli scuri con sommità a cupola preannunciano brutto tempo. Gli stratocumuli sono distesi di masse scure di cumuli legati tra loro da nubi sottili tra le quali si intravvede il cielo. Generalmente non portano pioggia.

I cumulinembi si espandono verticalmente fino al massimo a 12 mila metri di quota. Sono le montagne del cielo, sembrano delle gigantesche torri che solitamente hanno la classica sommità dalla forma a incudine, mentre la base è molto scura e orizzontale. Quando sono presenti è il momento di forti temporali e a volte anche tornado.

 

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