Scoperto l'insetto 'secchione', nessun pericolo: ama davvero i musei e i libri antichi

Scienze
Biodiversity Journal, 2023,14

Sconosciuta al mondo, mai osservata prima né in Italia né altrove, per la prima volta la nuova specie è stata notata dagli entomologi Rinaldo Nicoli Aldini e Maria Cristina Bertonazzi. Vive in biblioteche, archivi e stanze che ospitano collezioni d’arte

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È stato scoperto un nuovo tipo di insetto definito “secchione”, che si aggira tra le decine di migliaia di volumi antichi della biblioteca monumentale del Collegio Alberoni di Piacenza. È un insetto che ama curiosare fra i libri, meglio se antichi, e frequentare i quadri dei musei. Ne ha dato notizia il quotidiano piacentino Libertà, riferendo che l'animale è stato notato dagli entomologi Rinaldo Nicoli Aldini e Maria Cristina Bertonazzi che, in merito all’insetto “secchione”, hanno a lungo collaborato con l'Università Cattolica. Si chiama Sphaeropsocopsis utriusquemariaechristinae, ossia “Sphaeropsocide delle due Maria Cristina”. Il nome si riferisce alle due Maria Cristina che, con il professor Nicoli, hanno dedicato in questi anni impegno, tempo, passione e costanza al lavoro di ricerca: la già citata Bertonazzi e Maria Cristina Reguzzi, altra componente del gruppo. Dopo il Collegio Alberoni, è stato trovato anche nella Biblioteca del seminario vescovile dell'Archivio diocesano di Cremona. Sempre in questa città, è stato trovato anche al Museo civico “Ala Ponzone”. Per i due studiosi quella dell'insetto "secchione" è la prima scoperta.

Dove vive?

Secondo l'articolo di di Rinaldo Nicoli Aldini del Dipartimento di Scienze delle Produzioni Vegetali Sostenibili, Facoltà di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali, Università Cattolica del Sacro Cuore, la nuova specie è associata all'ambiente antropico interno, ossia locali adibiti alla conservazione di beni culturali come biblioteche, archivi e musei situati in edifici vecchi o antichi. La nuova specie, infatti, denota adattamento ad ambienti scarsamente illuminati e umidità relativa sufficientemente elevata. "È interessante che non si sappia se sia una specie endemica italiana, o se invece sia arrivata qui da altri continenti, magari viaggiando proprio coi libri", commenta l'espero naturalista Nicola Bressi. "Magari è diffusa in mezzo mondo, ma è così piccola ed elusiva che noi in Italia siamo stati i primi ad accorgersi che ci sia".

Di cosa si nutre?

Gli adulti di questa nuova specie sono stati trovati in prossimità di altri artropodi morti, soprattutto ragni. È infatti probabile che le carcasse di altri artropodi esercitino un'attrazione alimentare su questa specie. Molto probabilmente, come sostiene l'esperto naturalista dott. Nicola Bressi, si tratta di un insetto detritivoro, ciò vuol dire che la sua dieta si basa su cadaveri di altri insetti morti, come succede con altri psocidi. Non c'è quindi pericolo per i libri e i quadri antichi, che sembrerebbero solo un habitat ideale per la sua morfologia, o forse, una semplice passione per la cultura.

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Al microscopio

In alcune preparazioni al microscopio, il contenuto dell'intestino, oltre che a spore fungine, presentava frammenti organici, la cui ipotetica identificazione richiede un ulteriore studio. Quando la ricerca continuerà, in biblioteche o archivi, sarà utile posizionare delle trappole adesive non solo sul pavimento, ma anche sugli scaffali, per indagare se possa esistere una relazione, magari anche trofica, tra l’insetto “secchione” e la carta. Un'abitudine alimentare ben nota ad altri psocidi, con possibili danni modesti. Per ora si esclude questa correlazione alimentare, sopratutto perché i libri in cui è stato trovato l'insetto, non presentavano segni di deterioramento.

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