La gravità può esistere anche in assenza di massa, cosa dice la nuova teoria scientifica

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L'universo può essere spiegato senza dover necessariamente ricorrere alla materia oscura: è l'ipotesi dell'astrofisico Richard Lieu, dell'Università dell'Alabama ad Huntsville, presentata nello studio pubblicato sulla rivista Monthly Notices of the Royal Astronomical Society

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 La gravità può esistere anche in assenza di massa e dunque l'universo può essere spiegato senza dover necessariamente ricorrere alla materia oscura. Si tratta della rivoluzionaria ipotesi dell'astrofisico Richard Lieu, dell'Università dell'Alabama ad Huntsville, presentata nello studio pubblicato sulla rivista Monthly Notices of the Royal Astronomical Society.

La materia oscura

La materia oscura è un'ipotetica forma di materia concepita per giustificare gli effetti gravitazionali che altrimenti non risulterebbero spiegabili dalla teoria della relatività. Da quasi un secolo, però, questa massa 'invisibile' rappresenta un mistero, non sono state ancora identificate, infatti, nuove particelle che potrebbero spiegare la materia oscura. Come afferma il fisico Salvatore Capozziello dell'Università Federico II di Napoli: "Al momento non ci sono prove dirette della sua esistenza: nonostante sia stato raggiunto un elevato livello di finezza negli esperimenti, come DarkSide condotto nei Laboratori Nazionali del Gran Sasso". 

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Le teorie alternative

Da questa situazione di stallo nel campo della ricerca, stanno nascendo moltissime teorie alternative che cercano di spiegare la fenomenologia che osserviamo nell'universo superando il concetto di materia oscura.

In questo filone si inserisce anche la nuova teoria di Richard Lieu: il ricercatore sostiene che la gravità 'in eccesso' necessaria per tenere insieme una galassia o un ammasso potrebbe essere dovuta non alla materia oscura, bensì a serie concentriche di gusci di materia addensata che si troverebbero nel cosmo, anche se non siamo ancora in grado di vederle.

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L'ipotesi dei gusci concentrici in galassie e ammassi

L'esistenza di questi gusci è ancora tutta da dimostrare. Secondo la teoria di Lieu, queste strutture potrebbero essersi generate nell'universo primordiale durante una transizione di fase, ovvero un processo fisico che avrebbe cambiato lo stato complessivo della materia in tutto l'universo.

"I gusci nel mio articolo - sostiene Lieu - sono costituiti da un sottile strato interno che ha un effetto di massa positiva e da un sottile strato esterno che ha un effetto di massa 'negativa'". Il ricercatore spiega che in questo modo "la massa totale è pari esattamente a zero, ma quando una stella giace su questo guscio, subisce una grande forza gravitazionale che la trascina verso il centro del guscio". 

Si tratta di un effetto gravitazionale, che, come rileva Capozziello, determina una curvatura dello spaziotempo che "potrebbe spiegare la deflessione della luce solitamente attribuita alla presenza di materia oscura".

Ma c'è di più: "l'idea dei gusci concentrici-sostiene ancora Capozziello-potrebbe giustificare il fatto che la velocità di rotazione delle galassie resta uguale e non cala man mano che ci si sposta dal centro alla periferia".

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