Science, Please: un "pacemaker" contro il Parkinson

Scienze
Roberto Palladino

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artificial intelligence brain

In Italia circa 400mila persone soffrono della malattia di Parkinson. Un aiuto ai pazienti arriva anche dalla tecnologia grazie a dispositivi collegabili al cervello che diventa un vero e proprio "cyber organo". Ne parla a Science, Please - il podcast di scienza e medicina di Sky TG24 - il Prof. Sergio Barbieri, direttore del Dipartimento Area Neuroscienze e Salute Mentale del Policlinico di Milano e nel board dello spin-off Newronika, società che sta sperimentando lo stimolatore cerebrale profondo AlphaDBS

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Gli arti tornano ad essere flessibili e meno rigidi, il linguaggio più fluido e il tremore di fatto scompare. Sono gli effetti che si registrano su un malato di Parkinson sottoposto ad una stimolazione cerebrale profonda o DBS (Deep Brain Stimolation). I primi apparecchi di questo tipo risalgono a più di 20 anni fa. La loro installazione è piuttosto invasiva, serve un intervento chirurgico in cui vengono praticati diversi fori nel cranio in cui vengono fatti passare fili che collegano il cervello a una serie di apparecchiature elettroniche che avranno lo scopo di stimolare le aree del cervello che provocano i maggiori problemi e disagi ai malati di Parkinson. Ma ne vale la pena? Non ha dubbi il Prof. Sergio Barbieri, neuroscienziato del Policlinico di Milano: "il rapporto costo-beneficio è sicuramente verso il beneficio, nella maggiorparte dei casi i pazienti migliorano le proprie condizioni di vita subito dopo l'intervento".

Sergio Barbieri, Direttore Dip. area neuroscienze e salute mentale - Policlinico Milano
Sergio Barbieri, Direttore Dip. area neuroscienze e salute mentale - Policlinico Milano - Policlinico di Milano

Newronika, spin-off che viene dal pubblico

Il Prof. Barbieri è nel team board di Newronika, azienda spin-off del Policlinico e dell'Università degli studi di Milano, che si occupa da anni dello sviluppo di AlphaDBS, uno stimolatore cerebrale profondo particolarmente innovativo.

"Il Parkinson - spiega a Science, Please - ha un andamento fluttuante, il paziente a volte è bloccato, altre volte ha delle discinesie. Finora la stimolazione era tarata all'inizio e costante, senza adeguarsi quindi alle condizioni del paziente. AlphaDBS riesce invece ad adattarsi alla situazione che sta vivendo in quel momento il malato di Parkinson, rispettando il suo ciclo circadiano. Ci riesce perché l'elettrodo finora usato solo per stimolare registra anche informazioni sui neuroni: un feedback che consente di regolare la stimolazione". Newronica ha appena ricevuto un nuovo finanziamento di 2 milioni di euro dall'European Innovation Council per estendere la sperimentazione clinica di AlphaDBS. "Adesso sta per iniziare uno studio su 75 pazienti fra Europa e Stati Uniti in una quindicina di centri", spiega Barbieri. "Abbiamo fondato anche una società negli Stati Uniti anche per avere l'autorizzazione della Food and Drug Administration".

Il dispositivo Alpha DBS di Newronika
Il dispositivo Alpha DBS di Newronika - Newronika

Come ci cureremo 

"La medicina in futuro - conclude Barbieri - non sarà più curativa ma potenziativa, nel senso che sarà l'unione cyborg di facoltà umane a quelle di una struttura basata sul silicio. Ci sono ovviamente problemi etici e morali ma noi siamo già abituati a supplire alle nostre carenze con elementi esterni: dagli occhiali che ci consentono di vedere meglio agli smartphone senza i quali ormai ci sentiamo come avessimo perso un braccio. Anche se ci sono molti timori, l'umanità ha sempre fatto tutto quelli che si poteva fare, nessuno si è mai fermato davanti ad una scoperta che potesse avere effetti sia benefici che malefici come in questo caso".

 

 

Questa l'anticipazione della nuova puntata di Science, Please. Ascoltala sul player

 

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