Una delle lune più piccole di Saturno nasconderebbe un oceano segreto

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A sostenerlo è stata una ricerca i cui esiti sono stati pubblicati sulla rivista scientifica “Nature”. La ricerca, focalizzata sulla piccola luna Mimas, è stata coordinata da Valery Lainey, esperto dell'Osservatorio di Parigi, grazie all’analisi sui dati forniti dalla sonda Cassini, protagonista di una missione di Nasa, Agenzia Spaziale Europea e Agenzia Spaziale Italiana conclusasi nel 2017

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Non solo Encelado. Un oceano nascosto si troverebbe anche su un'altra luna di Saturno, fra 20 e 30 chilometri sotto la superficie ghiacciata di Mimas, una piccola luna del sesto pianeta del sistema solare in ordine di distanza dal Sole. A sostenerlo è stata una ricerca i cui esiti sono stati pubblicati sulla rivista scientifica “Nature”. La ricerca è stata coordinata da Valery Lainey, esperto dell'Osservatorio di Parigi, grazie all’analisi sui dati forniti dalla sonda Cassini, protagonista di una missione di Nasa, Agenzia Spaziale Europea e Agenzia Spaziale Italiana conclusasi nel 2017. 

Le caratteristiche di Mimas

Come detto, fino ad oggi, era nota la presenza di oceani nascosti sotto la superficie ghiacciata di un'altra luna di Saturno, Encelado, oltre che su Europa, una luna del pianeta Giove. In entrambi i casi, hanno spiegato gli esperti, quegli oceani sono di acqua liquida e potrebbero fornire anche le condizioni necessarie per ospitare eventuali forme di vita. Al computo adesso potrebbe ora aggiungersi Mimas, ovvero la più interna delle lune di Saturno, osservata per la prima volta da William Herschel nel 1789. Questa ha una bassissima densità e durante la sua rotazione compie una serie di oscillazioni. Finora si riteneva che questa luna contenesse al centro un nucleo roccioso asimmetrico, ma la recente scoperta starebbe ad indicare che ad alterare la sua rotazione sarebbe proprio la presenza di uno strato di acqua liquida sotto la superficie ghiacciata.  Stando a quanto emerso, l'oceano segreto si sarebbe formato tra 25 e 2 milioni di anni fa, e per questo non avrebbe prodotto nessun segno visibile sulla superficie, come i geyser o le fratture che sono invece visibili su Europa e Encelado.

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