Grandi Asteroidi, secondo studio della Nasa la Terra sarebbe più a rischio del previsto

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Garvin, capo scienziato del Goddard Space Flight Center dell'agenzia spaziale, ha presentato una ricerca in cui ipotizza che l'impatto con i grandi corpi celesti sarebbe molto più probabile di quanto pensato fino ad oggi. Ma sottolinea che servono ancora conferme e altri studi. Intanto si abbassa l'allarme per 2023 DZ2: nuovi dati minimizzano le possibilità che si scontri col nostro Pianeta nel marzo del 2026

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Le probabilità che la Terra venga colpita da un grande asteroide sarebbero più alte di quanto si era ipotezzato in precedenza. Lo conferma un nuovo studio della Nasa, come ha spiegato James Garvin, capo scienziato del Goddard Space Flight Center dell'agenzia, e primo autore della ricerca. Il lavoro è stato presentato la scorsa settimana alla Lunar and Planetary Science Conference. Utilizzando un nuovo catalogo di immagini satellitari ad alta risoluzione, Garvin e i suoi colleghi hanno identificato grandi anelli attorno a tre crateri da impatto.

Gli impatti del passato sarebbero molto più violenti di quanto ipotizzato

Per Garvin, gli anelli implicano che i crateri sono più larghi di decine di chilometri e registrano eventi molto più violenti di quanto i ricercatori avessero pensato in passato. Se il capo scienziato avesse ragione, ogni impatto avrebbe provocato un'esplosione circa 10 volte più violenta della più grande bomba nucleare della storia, sufficientemente potente da far saltare parte dell'atmosfera del pianeta nello spazio. Sebbene non distruttivi come quello che uccise i dinosauri, questi impatti avrebbero perturbato il clima globale e causato estinzioni a livello locale. Lo stesso Garvin, però, ha voluto sottolineare: "Non abbiamo ancora provato nulla con sicurezza". 

Bottke su Science si dice scettico sullo studio Nasa

A mantenere un atteggiamento prudente è anche Bill Bottke, esperto di dinamica planetaria presso il Southwest Research Institute di Boulder, in Colorado, che sentito da Science ha spigato: "Sono scettico. Voglio vedere molto di più prima di crederci". Poiché l'acqua e il vento cancellano rapidamente la maggior parte dei crateri da impatto sulla Terra, i ricercatori stimano i tassi di frequenza di impatto degli asteroidi calcolando le dimensioni e l'età dei crateri sulla Luna. Studiano anche le dimensioni degli asteroidi in orbita vicino alla Terra, che potrebbero portare a potenziali impatti futuri. Sulla base di questi due metodi, i ricercatori stimano che un asteroide o una cometa larga un chilometro o più colpisca il pianeta ogni 600.000-700.000 anni. 

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La ricercatrice Osiak: "Se la ricerca fosse vera sarebbe spaventoso"

Il nuovo studio della Nasa, tuttavia, suggerisce che solo nell'ultimo milione di anni, quattro oggetti chilometrici hanno colpito i nostri continenti e, dato che i due terzi del pianeta sono coperti dall'acqua, ciò potrebbe significare che fino a una dozzina di asteroidi di quelle dimensioni ha colpito la Terra in totale nel periodo considerato. Anna Osiak, una ricercatrice di crateri presso l'Accademia polacca delle scienze, dubita che gli anelli identificati dal team di Garvin siano davvero bordi di crateri. Se in qualche modo lo fossero, dice, "sarebbe molto spaventoso perché significherebbe che non capiamo davvero cosa sta succedendo e che ci sono un sacco di rocce spaziali che potrebbero arrivare e fare un disastro".

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La Nasa ridimensiona rischio di impatto asteroide nel 2026

Una notizia più rassicurante è arrivata invece per quanto riguarda l'asteroide 2023 DZ2, che ha fatto parlare di sé nelle scorse ore come un candidato all'impatto con la Terra per il 2026. Secondo i recenti dati raccolti dalla Nasa non farebbe più così paura. Al momento il database dell'agenzia spaziale - chiamato Sentry: Earth Impact Monitoring del Center for Near Earth Object Studies (CNEOS) del Jet Propulsion Laboratory -, riporta i seguenti dati sul rischio di impatto con 2023 DZ2 per il 27 marzo 2026, la data in relazione alla quale si supponeva sussistesse qualche rischio: 0,0000026% di possibilità di collisione con la Terra, ovvero 1 su 38.000.000 di probabilità di impatto; 99,9999974% di probabilità che l'asteroide manchi la Terra. 2023 DZ2, largo circa 60 metri passerà invece relativamente vicino alla Terra il prossimo 25 marzo a circa 173.000 chilometri da noi.

 

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