I risultati, che potrebbero avere implicazioni per l'evoluzione del nostro pianeta, sono stati pubblicati sulla rivista Earth and Planetary Science Letters da un team internazionale del Politecnico federale di Zurigo
Il "cuore" della Terra si starebbe raffreddando più in fretta del previsto: è quanto suggerisce lo studio della conduttività termica di un minerale che si trova al confine tra nucleo e mantello. I ricercatori del Politecnico di Zurigo hanno misurato in laboratorio la conduttività termica del minerale bridgmanite, che si trova al confine tra le rocce viscose del mantello e lo strato bollente di ferro e nichel fusi del nucleo esterno.
I risultati della ricerca
Lo studio – guidato da Motohiko Murakami - indica che la conduttività termica del minerale è 1,5 volte maggiore del previsto: questo significa che il flusso di calore tra nucleo e mantello potrebbe essere superiore a quanto ipotizzato finora e di conseguenza anche la convezione nel mantello. Ciò implica un raffreddamento più rapido dell'interno della Terra e una più rapida decelerazione della tettonica a placche alimentata dai moti convettivi.
La posizione dell’Istituto di Geofisica e Vulcanologia
Più cauto sui risultati della ricerca è Carlo Doglioni, presidente dell'Ingv, che sottolinea come nessuno sappia esattamente quanta bridgmanite sia presente tra nucleo e mantello né quale sia la temperatura a quella profondità. "Partire dallo studio di un singolo minerale per estrapolare conclusioni sull'evoluzione dell'intero pianeta mi pare azzardato, anche perché non si tiene conto di evidenze emerse negli anni circa la reale capacità di convezione del mantello" – ha spiegato Doglioni.