Il manzo più pregiato al mondo creato da una stampante 3D. I ricercatori di Osaka aprono una nuova strada verso la carne ecosostenibile e personalizzabile
Tra non molto i macellai e i cuochi di tutto il mondo dovranno imparare a usare una stampante 3D. Le bistecche, infatti, potranno essere create in modo del tutto artificiale grazie alla tecnologia e alle cellule staminali. Ad affermarlo lo studio condotto dall’Università di Osaka e pubblicato sulla rivista Nature Communications.
Carne "pulita", ma complessa
L’esperimento del team giapponese aveva come obiettivo la produzione di un filetto sintetico di manzo Kobe, una delle carni più pregiate al mondo ottenuto dai bovini della razza Wagyu. In passato molti tentativi sono stati fatti in questa direzione, scontrandosi, però, sempre con lo stesso problema: le carni sintetiche, dette anche “pulite”, non riuscivano mai a riprodurre la complessa struttura di quella naturale. I ricercatori di Osaka hanno pensato, quindi, di utilizzare da tre tipi diversi di cellule staminali estratte dal Wagyu: alcune del tessuto muscolare, altre dell’adiposo e, infine, dei vasi sanguigni.
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Bioprinting personalizzabile
Ottenute le tre diverse specie di fibre in vitro, il team giapponese le ha assemblate manualmente in modo da ricreare la struttura tipica del filetto Kobe, celebre per la sua particolare distribuzione di grasso nel tessuto muscolare (detta marezzatura). Il primo ristorante al mondo dedicato alla carne sintetica è stato aperto a Tel Aviv nei primi giorni di novembre 2020. Tuttavia, come affermato dagli stessi autori, questo studio permetterebbe un passo in avanti per un “bioprinting” che permetterà “la fabbricazione di tipi di carni simili a bistecche anche personalizzate”.