Sentinel-6, è in orbita il nuovo “occhio” sul livello degli oceani

Scienze
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Il satellite Sentinel-6, frutto della collaborazione tra European Space Agency e Nasa e protagonista del programma europeo Copernicus, è stato inviato in orbita con successo, con l’obiettivo di monitorare il livello degli oceani dallo spazio, misurando anche l’altezza delle onde e la velocità del vento

E' stato effettuato con successo il lancio in orbita del nuovo occhio che, dallo spazio, monitorerà l'altezza degli oceani, ovvero il satellite Sentinel-6, frutto della collaborazione tra Nasa ed European Space Agency (Esa) e al centro del programma europeo Copernicus. Il satellite, che ha già stabilito una “conversazione” con il centro controllo di missione e di cui sono state pubblicate anche le prime immagini sui canali social dell’Esa, è stato inviato in orbita sabato 21 novembre, dalla base di Vandenberg, in California, quando in Italia erano le 18:17. Tra gli obiettivi della missione, come detto, quello di misurare con una precisione mai sperimentata prima d’ora il livello dei mari, uno degli effetti legati al cambiamento climatico che maggiormente preoccupano gli esperti mondiali.

L’altezza delle onde e la velocità del vento

La missione, partita con l’ausilio di un razzo Falcon 9 di SpaceX, è per l’appunto nata dalla collaborazione tra l’Agenzia Spaziale Europea (Esa), la Commissione Europea (a capo del programma Copernicus), EumetSat che gestisce la rete europea dei satelliti meteorologici, la Nasa e ancora l’Agenzia americana per l'atmosfera e gli oceani (Noaa), con il sostegno dell'Agenzia Spaziale francese Cnes. Denominato “Michael Freilich”, in onore dell'ex-Direttore di Scienze della Terra della Nasa che ha avuto un ruolo chiave nello sviluppo dell'oceanografia spaziale, Sentinel-6 è dotato di strumentazioni all’avanguardia, tra cui un radar estremamente preciso che servirà nello specifico a misurare proprio l'altezza degli oceani. Tra i vari compiti del satellite appena lanciato in orbita, ci sarà anche quello di monitorare anche l'altezza delle onde e la velocità del vento, per comprendere al meglio i cambiamenti innescati dal riscaldamento climatico.

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La velocità di innalzamento dei mari

In realtà, hanno spiegato gli esperti, la missione comprende due satelliti praticamente identici, ovvero Sentinel-6 e Sentinel-6B. Quest'ultimo, però, verrà inviato in orbita nel 2025 per garantire la continuità delle misurazioni, almeno per un periodo che possa durare fino al 2030. Il tutto, per valutare il livello degli oceani che negli ultimi tre decenni, grazie a missioni come quelle franco-statunitensi “Topex-Poseidon” e “Jason”, in combinazione con i satelliti europei Ers, Envisat, CryoSat e Sentinel-3, hanno potuto indicare come il livello degli oceani sia aumentato di circa 3,2 millimetri in media all'anno, senza dimenticare che negli ultimi anni il tasso è aumentato, arrivando a toccare quota 4,8 millimetri all'anno. Da Sentinel-6, gli scienziati si aspettano dati che possano aiutare a definire ancora meglio questi parametri, tra cui proprio la velocità di innalzamento degli oceani. "Questo è un parametro estremamente importante per il monitoraggio del clima, sappiamo che il livello del mare sta aumentando, ma la grande domanda è quanto velocemente", ha spiegato Josef Aschbacher, direttore dell'osservazione della Terra dell'Esa.

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