Con il progetto europeo Lifetime una spinta all’evoluzione della medicina di precisione

Scienze

Partecipano più di cento istituti, tra cui l'Università Statale di Milano, e ottanta aziende. L’obiettivo è sfruttare l’innovazione scientifica e tecnologica per migliorare l’assistenza sanitaria

Con una pubblicazione sulla rivista scientifica Nature, il consorzio Lifetime ha presentato la roadmap che nel prossimo decennio permetterà all'Europa di rivoluzionare l'assistenza sanitaria grazie alla medicina di precisione, sfruttando le più recenti scoperte scientifiche e le nuove tecnologie per lo studio delle singole cellule del corpo. Nel progetto sono coinvolti più di cento istituzioni tra università e centri di ricerca oltre a ottanta aziende, coordinati dal Centro di medicina molecolare Max Delbrueck di Berlino e l'Istituto Curie di Parigi. Anche l’Italia, che partecipa con un team guidato dall'Università Statale di Milano.

Le nuove frontiere

 

Il piano, che ha già raccolto il sostegno di centinaia di medici, ricercatori, imprenditori e decisori politici, permetterà secondo gli autori di avere diagnosi sempre più precoci e cure personalizzate per tumori, malattie cardiovascolari, neurologiche, infiammatorie croniche e infettive, con importanti ricadute sulla salute delle persone e risparmi per il welfare. Sfruttando innovazioni come mini organi in provetta, intelligenza artificiale e tecniche di imaging a singola cellula. Giuseppe Testa, professore ordinario di Biologia Molecolare all'Università Statale di Milano, commenta spiegando che “trasformare la sanità attraverso una comprensione precisa dei meccanismi con cui una malattia comincia in ciascun paziente e si sviluppa nel tempo resta una sfida enorme, ma oggi cominciamo a intravederne finalmente la fattibilità". "Ci apprestiamo a scegliere come proiettare il nostro Paese verso la rinascita attraverso il Recovery fund , ecco - aggiunge - Lifetime in questo senso è una traccia di come farlo in ambito biomedico, di come aprire il futuro restando ancorati alle necessità di oggi che mai come ora ci sono apparse con tanta drammaticità".

 

La prima sfida

 

Massimiliano Pagani, professore di biologia molecolare all'Università Statale di Milano e responsabile del Laboratorio di oncologia molecolare e immunologia dell'Ifom, fa poi notare che la pandemia da coronavirus ancora in corso potrebbe essere un primo banco di prova per la nuova strategia europea. Alcuni gruppi di ricerca del consorzio Lifetime stanno infatti indagando gli effetti del Covid-19 sulle singole cellule degli organi umani. L’obiettivo è comprendere meglio i i meccanismi della malattia e le opportunità terapeutiche. “Il nuovo coronavirus – chiosa Pagani - in un certo senso è un caso studio che potrà rivoluzionare il nostro modo di interpretare e affrontare nuove situazioni, come quelle che si potrebbero determinare in futuro con l'arrivo di nuove pandemie".

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