È quanto emerge da una simulazione condotta in Giappone dal team di ricercatori dell’Univeristà del Tohoku guidato da Yoshihiro Furukawa, i cui risultati sono stati pubblicati sulle pagine della rivista specializzata Scientific Reports
Gli elementi alla base della vita potrebbero essere arrivati sulla Terra, e forse anche su Marte, grazie all’impatto degli asteroidi. È quanto emerge da una simulazione condotta in Giappone dal team di ricercatori dell’Univeristà del Tohoku guidato da Yoshihiro Furukawa, i cui risultati sono stati pubblicati sulle pagine della rivista specializzata Scientific Reports. Nel corso dell’esperimento, gli esperti hanno simulato l’impatto degli asteroidi nell’oceano. I dati che hanno raccolto indicano che questi eventi possono innescare delle reazioni chimiche tali da portare alla formazione degli aminoacidi, i cosiddetti “mattoni” delle proteine.
L’importanza degli asteroidi per la vita sulla Terra
I risultati ottenuti dai ricercatori giapponesi rappresentano un’ulteriore conferma dell’importanza degli asteroidi per la vita sulla terra, come avevano indicato in passato anche alcuni esperimenti italiani. Tra questi, quelli guidati da Raffaele Saladino ed Ernesto di Mauro, dell'università della Tuscia a Viterbo, indicano che gli ingredienti della vira sono stati portati dagli asteroidi, mentre le reazioni chimiche per la formazione di molecole biologiche sono state attivate dall’acqua.
Lo svolgimento della simulazione
Nel corso del loro esperimento, i ricercatori dell’Università del Tohoku hanno riprodotto nel condizioni presenti sulla Terra circa 4 miliardi di anni fa, a partire dalla composizione dell’atmosfera, nella quale erano presenti perlopiù anidride carbonica e azoto. In questo modo hanno potuto simulare le reazioni che si innescavano all’epoca quando gli asteroidi cadevano nell’oceano. Nella simulazione dell'impatto sono state quindi riprodotte le reazioni i gas atmosferici, l'acqua e il ferro contenuto nel “sasso cosmico”. Da questo mix è emersa la formazione di amminoacidi come glicina e alanina, che sono componenti diretti delle proteine. "La scoperta della formazione di amminoacidi da anidride carbonica e azoto dimostra quanto questi composti onnipresenti siano importanti per la formazione dei mattoni della vita", rileva il professor Furukawa. Gli esperti ipotizzano che in passato esistesse un oceano su Marte e che anche l’antica atmosfera del corpo celeste fosse composta prevalentemente da anidride carbonica e azoto. Pertanto, la formazione di aminoacidi indotta dall'impatto dei meteoriti potrebbe essere stata una possibile fonte di ingredienti della vita anche sul Pianeta Rosso.