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Nasa, decifrato per la prima volta il “battito” delle stelle Delta Scuti grazie a Tess

Scienze

Il risultato si deve al team di astronomi di Tim Bedding, che ha analizzato 92mila curve di luce catturate dal “cacciatore di pianeti” della Nasa, riuscendo a decifrare   il ritmo di vibrazione di una particolare sottoclasse di stelle

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Grazie ai dati raccolti dal telescopio Tess, il “cacciatore di pianeti” della Nasa, diretto erede di Kepler, un team di astronomi, coordinato da Tim Bedding, dell’Università di Sydney è riuscito a decifrare per la prima volta il “battito” di una particolare sottoclasse di stelle, le Delta Scuti. 

In realtà, tutte le stelle emettono pulsazioni, delle risonanze naturali generate dai moti convettivi dovuti ai processi di fusione che avvengono all’interno del loro nucleo. Ma fino ad ora il ritmo delle Delta Scuti sembrava sfuggire a ogni comprensione. 

"Prima d’ora vedevamo solo una confusione troppo grande di note, per poter comprendere veramente questa classe di stelle pulsanti”, ha spiegato Tim Bedding, professore di astronomia all'Università di Sydney. “Per usare un'analogia musicale, molte stelle pulsano lungo accordi semplici, ma le stelle di Delta Scuti sono complesse, con note che sembrano confuse”.

 

Il ruolo di Tess nello studio 

 

Per ricostruire gli spettri vibrazionali delle stelle, particolarmente utili per studiare il loro intorno, gli esperti studiano e osservano i cicli della luce stellare. Ma per riuscire a catturare il battito delle “caotiche” stelle Delta Scudi, era necessario osservare più volte un grande insieme di queste stelle con un rapido campionamento. Ed è proprio in questo fondamentale passaggio che entra in gioco Tess della Nasa, che è riuscito a misurare la luminosità di migliaia di stelle, fornendo 92mila curve di luce di due minuti ciascuna, fra le quali gli scienziati hanno ricercato le Delta Scuti, caratterizzate da una frequenza di pulsazione più alta. 

“Abbiamo dovuto analizzare tutte le 92mila curve di luce, che misurano la luminosità di una stella nel tempo, ed eliminare il rumore, lasciando emergere lo schema regolare delle sessanta stelle che abbiamo identificato in questo studio”, ha spiegato  Daniel Hey, tra i ricercatori che hanno condotto lo studio. 

 

I risultati della ricerca

 

Il team di astronomi, sotto la guida di Badding, è così riuscito a rivelare sequenze regolari di pulsazioni ad alta frequenza in una sottoclasse di 60 stelle Delta Scuti piuttosto giovani, distanti da 60 e 1400 anni luce dalla Terra.  

Il risultato, pubblicato sulla rivista specializzata Nature,  “mostra che questa categoria di stelle è molto giovane e alcune di esse tendono ad andarsene in giro in ampi assembramenti. Non conoscono ancora le regole di distanziamento sociale”, ha commentato il coordinatore dello studio. 

“Siamo ora nella posizione di poter cominciare a indagare questo tipo di stelle, e usarle come riferimento per interpretare le tantissime stelle del campione che presentano spettri molto più complicati”.