Il risultato si deve a un team di ricercatori dell’Università di Buffalo, e oltre ad avere il potenziale per rivoluzionare le terapie basate sulle staminali, apre la strada a nuovi studi finalizzati a sviluppare modelli più affidabili utili per lo studio di diverse patologie umane
Per decenni il potenziale delle cellule staminali umane non è stato sfruttato appieno per via di forti limiti legati alla loro produzione in vitro in quantità sufficienti all'interno di un organismo vivente, ma un nuovo studio potrebbe risolvere questo problema. Un team di ricercatori statunitensi è riuscito in soli 17 giorni a produrre milioni di cellule staminali umane mature, tra le quali anche globuli rossi, cellule degli occhi e del fegato, partendo da un embrione di topo, utilizzato come una sorta di “biofabbrica”.
Il risultato, descritto sulle pagine della rivista specializzata Science Advances, si deve a un team di ricercatori dell’Università di Buffalo, e oltre ad avere il potenziale per rivoluzionare le terapie basate sulle staminali, apre la strada a nuovi studi finalizzati a sviluppare modelli più affidabili utili per lo studio di diverse patologie umane.
Lo studio nel dettaglio
Finora, la ricerca di settore era riuscita a ricreare solo piccole quantità di cellule staminali, perdipiù immature.
"In questo studio l'embrione di topo è stato usato come una 'biofabbrica' per produrre emocomponenti. Un risultato interessante, ma ancora sperimentale e agli inizi, che va approfondito", ha commentato Carlo Alberto Redi, direttore del Laboratorio di Biologia dello Sviluppo dell'Università di Pavia.
"Questa ricerca ci permette di usare l'embrione di topo per capire meglio lo sviluppo umano", ha commentato Jian Feng, coordinatore dello studio. Approfondendo questa dinamica, "si potrebbe avere una produzione ancora maggiore di specifici tipi di cellule umane mature, per ottenere dei modelli di topi più efficaci per studiare malattie che colpiscono l'uomo, come la malaria o la Covid-19".
Risultato ottenuto in soli 17 giorni
Il risultato, ottenuto dagli esperti dell’Università di Buffallo, è sorprendente anche per i brevissimi tempi di sviluppo delle cellule staminali umane. Come spiegato dai ricercatori sulle pagine della rivista specializzata, una volta all'interno di un embrione di topo, il ritmo di sviluppo normalmente lento delle cellule umane ha accelerato per adattarsi all’ospite. “Le cellule staminali umane in genere sono lente a trasformarsi in alcuni tipi di fotorecettori, cellule epatiche o globuli rossi maturi, ma non quando trovano all'interno di un embrione di topo”, ha spiegato Feng. "In 17 giorni, si ottengono cellule mature che altrimenti impiegherebbero mesi per entrare in un normale embrione umano”.