Il cervello degli antenati dell'uomo era simile a quello di una scimmia
ScienzeA suggerirlo sono i risultati di un nuovo studio che ha analizzato il cranio di alcuni ominidi grazie all’utilizzo del super microscopio Esrf
Il cervello degli antenati dell’uomo, Lucy compresa, era molto simile a quello di una scimmia.
A suggerirlo sono i risultati di un nuovo studio condotto dai paleontologi Philipp Gunz, dell'Istituto tedesco Max Planck di Antropologia evolutiva, e Zeresenay Alemseged, dell'Università di Chicago, che hanno studiato il cranio di alcuni ominidi, analizzando le impronte lasciate dal cervello nel corso del suo sviluppo.
La ricerca nel dettaglio
Per compiere lo studio, pubblicato sulle pagine della rivista specializzata Science Advances, gli esperti, grazie all’utilizzo del super microscopio dell'European Synchrotron Radiation Facility (Esrf) di Grenoble, la struttura europea per la luce di sincrotrone, hanno scansionato il cranio di alcuni antenati dell'uomo, quali la cosiddetta bimba di Dikika e altri esemplari di Australopithecus afarensis.
Studiando le impronte lasciate dal cervello nel corso del suo accrescimento sono riusciti a ricostruire in 3D il cranio di Dikika e di altri sei membri adulti e giovani della specie e a stimare le dimensioni e la struttura del loro cervello, che sembra essere molto simile a quello di una scimmia.
I risultati dello studio
"Le differenze maggiori riguardano l'organizzazione del lobo parietale e di quello occipitale legato alla vista, dove un solco a forma di luna ha una posizione più anteriore e prominente. Come nelle scimmie", spiegano i ricercatori.
Tuttavia, negli esemplari di Australopithecus afarensis, proprio come nell'uomo, "il cervello impiega più tempo a crescere e i piccoli hanno bisogno più a lungo di cure parentali".
Come ha spiegato Alemseged, tra i ricercatori che hanno condotto lo studio, i risultati emersi suggeriscono “che un'infanzia più lunga è emersa molto prima del Homo”.
Saranno necessari ulteriori studi per riuscire a fare luce sul significato evolutivo di queste differenze.
Lucy, lo scheletro più antico di un antenato mai scoperto finora
“I resti suggeriscono anche che le specie di Lucy abbiano avuto un'infanzia relativamente lunga, simile agli umani moderni, e che avrebbero avuto bisogno di essere genitori più a lungo dei loro parenti scimpanzé”, spiegano i paleontologi sulle pagine della rivista specializzata.
Lucy, rinvenuta nel 1974 in Etiopia, è lo scheletro più antico di un Australopithecus afarensis mai scoperto finora. Vissuta 3,2 milioni di anni fa, è stata chiamata Lucy in omaggio ai Beatles e alla loro celebre canzone “Lucy in the Sky with Diamonds”, molto amata dagli archeologi che hanno portato alla luce il suo scheletro.
Il suo cervello, stando agli ultimi dati emersi, aveva dimensioni maggiori del 20% rispetto a quello degli scimpanzé, ma era organizzato in modo del tutto simile a quello di una scimmia.