Le hanno rilevate genetisti della Columbia University che hanno paragonato il Dna di 29 ratti marroni di New York con quello di 9 esemplari di una zona nel nordest della Cina, dove la specie ha avuto origine
I roditori hanno subito, almeno a livello genetico, una decisiva mutazione nel corso del tempo che li ha resi in determinate caratteristiche molto simili all’uomo. E questo è successo perché gli animali potessero adattarsi alla vita nelle grandi città in cui sono proliferati. A sostenerlo è uno studio di un team di ricercatori, coordinati dal genetista della Columbia University, Arbel Harpak, i quali hanno analizzato il Dna di 29 ratti marroni di New York, appartenenti alla specie “rattus norvegicus”.
L’idea alla base dello studio
Nel loro studio, pubblicato anche sul sito web “bioRxiv”, gli scienziati suggeriscono che esseri umani e ratti hanno più cose in comune di quanto si possa pensare tanto da essere inclini a simili minacce per la salute relative, ad esempio, all'inquinamento e al consumo di alimenti zuccherati. L’idea del loro lavoro, spiega anche un articolo apparso su Sky News, è nata dal desiderio di scoprire se gli animali stessero dimostrando mutazioni genetiche mentre si adattavano alla vita moderna e cittadina. Per fare ciò, hanno attirato i topi di New York in alcune trappole in cui sono stati sistemati piccoli bocconi di cibo, composti da pancetta, burro di arachidi e avena e hanno confrontato i loro genomi con quelli di nove ratti marroni di Heilongjiang, centro situato nel nordest della Cina dove proprio questa specie ha avuto origine. Gli esperti, nel corso delle loro analisi, hanno individuato diverse decine di geni che hanno mostrato importanti cambiamenti nel Dna, avvenuti nel corso di centinaia di anni mentre la specie si spostava in Asia, in Europa e negli Stati Uniti.
I geni alterati
Nell’analisi di tali mutazioni, gli esperti hanno spiegato che i geni alterati sono correlati in particolar modo alla dieta, al comportamento e al movimento e riflettono la necessità che gli animali si adattino per vivere al fianco degli umani nelle grandi città, proprio come può essere New York. La differenza all'interno di geni associati a metabolismo, dieta, morfogenesi degli organi e comportamento locomotorio sono iniziati proprio dopo la scissione di questi ratti dalla popolazione ancestrale, dicono gli scienziati. Ad esempio, uno dei geni rilevati dal lavoro dei ricercatori della Columbia University è stato collegato al comportamento motorio dei ratti e potrebbe raccontare di come i roditori oggi siano costretti a muoversi attraverso ambienti artificiali. Questo, sostengono gli esperti, significa anche che potrebbero essersi evoluti per muoversi più facilmente attraverso luoghi tipici delle città, come fogne e condotte.