Cervello, studiato il legame tra il sonno e l’attività delle sinapsi

Scienze
Immagine di archivio (Getty Images)

Due nuovi studi condotti sui topi evidenziano come il ritmo sonno-veglia sia cruciale per restituire forza alle connessioni che permettono ai segnali nervosi di propagarsi. Allo stesso tempo, l’attività sinaptica determina il bisogno di sonno 

Sentirsi appannati a livello mentale dopo una notte in bianco è del tutto normale. Secondo un nuovo studio, infatti, il sonno è uno dei segreti che consente al cervello di funzionare correttamente, regolando l’attività delle sinapsi. Sono proprio questi collegamenti tra le cellule nervose che permettono ai segnali di propagarsi a essere influenzati dal ritmo sonno-veglia di una persona come spiegato all’interno di due studi pubblicati sulla rivista Science e coordinati da Sara Noya, dell’Università di Zurigo, e Franziska Brüning dell’Università Ludwig Maximilian di Monaco (Lmu).

Il sonno è importante per le sinapsi

Per esaminare la relazione tra la mancanza di sonno e i processi cerebrali i ricercatori hanno isolato e analizzato le sinapsi dei topi. Secondo Maria Robles, a capo del team della Lmu di Monaco, i risultati “mostrano che i cicli di sonno-veglia giocano un ruolo centrale nella regolazione temporale di molti aspetti delle funzioni sinaptiche”. In particolare gli scienziati si sono concentrati sui geni e le proteine che vengono cambiati nelle sinapsi nel corso di una giornata: se l’avvicendamento dei primi dipende dall’orario, quello delle proteine avviene a seconda della necessità di dormire. Proprio il sonno, quindi, risulterebbe fondamentale per fornire quelle proteine cruciali per “rinormalizzare la forza delle sinapsi”, come spiegato dalla ricercatrice italiana Chiara Cirelli, che ha preso parte alla ricerca con l’Università del Wisconsin.

Le sinapsi sanno quando si deve dormire

Oltre a mostrare l’importanza del riposo per il funzionamento delle sinapsi, i nuovi studi pubblicati su Science sottolineano come questo rapporto funzioni in realtà anche in senso inverso. Secondo Cirelli, infatti, i risultati ottenuti “sono un’ulteriore dimostrazione che il bisogno di sonno è legato, in qualche modo, all’attività sinaptica”, poiché tramite i cambiamenti proteici le sinapsi “sono in grado di sapere se abbiamo bisogno di dormire oppure no”. Le recenti scoperte segnano un importante passo avanti per gli scienziati nella comprensione del ruolo giocato da sonno e ritmi circadiani nei meccanismi molecolari a livello cellulare che avvengono nel cervello.

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