Spazio, entro il 2031 potrebbe nascere il primo bambino in orbita

Scienze
Neonato (Getty Images)

Partorire nello spazio sarà possibile grazie a un nuovo progetto a cui sta lavorando la SpaceBorn United. A svelare i piani dell’azienda è stato il suo fondatore, Egbert Edelbroek, in occasione del primo Space and Science Congress di Asgardia 

Entro il 2031 potrebbe nascere il primo bambino nello spazio.
Partorire in orbita sarà possibile grazie a un nuovo progetto a cui sta lavorando la SpaceBorn United.
A svelare i piani dell’azienda è stato Egbert Edelbroek, fondatore e amministratore delegato di SpaceBorn United, in occasione del primo Space and Science Congress di Asgardia, in corso a Darmstadt, in Germania, dal 14 al 16 ottobre 2019. SpaceBorn United è una startup specializzata nella tecnologia riproduttiva assistita e attualmente al lavoro nella ricerca di soluzioni per poter permettere la riproduzione degli esseri umani nello spazio.

Travaglio nello spazio: future missioni di 24-36 ore

Nonostante si tratti per ora solo di una previsione, Edelbroek ha svelato che l’azienda sarebbe al lavoro nella progettazione di future missioni che consentiranno alle donne di poter scegliere di partorire nello spazio.
Come riporta il Daily Mail, le future madri, stando agli attuali piani dell’azienda, potranno prendere parte a una missione in orbita, della durata compresa tra le 24 e le 36 ore, potendo così dare alla luce al neonato nello spazio.
"Questo è possibile, per ora, solo nell'Orbita terrestre bassa ed è possibile solo grazie a una procedura di selezione molto approfondita", ha dichiarato Edelbroek. Si tratta di un’orbita posta a un’altitudine di circa 2mila chilometri.

Requisiti richiesti alle future ‘mamme spaziali’

Per potersi candidare tra le future ‘mamme spaziali’ sarà necessario rispettare i seguenti requisiti: aver già portato a termine due gravidanze e avere un'elevata resistenza alle radiazioni naturali.  "È possibile indurre il parto come fanno le cliniche per fecondazione in vitro", ha spiegato Edelbroek. "La pianificazione è, ovviamente, un problema. È difficile pianificare un parto naturale, qualcosa può andare male o potrebbe esserci un ritardo nel lancio”. Far nascere un bambino nello spazio è per ora ancora un sogno irrealizzabile, che però potrebbe diventare realtà entro una dozzina di anni. 

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