Quando sono nati gli insetti? Uno studio fa luce sulla loro datazione

Scienze

Grazie ad un gruppo di esperti, guidati da un entomologo italiano dell’Università Statale di Milano, è stato possibile identificare in circa 465 milioni di fa la comparsa di alcuni gruppi di animali 

Insetti come farfalle, zanzare e cimici sono più antiche di quanto si era sempre creduto sino ad oggi e la loro comparsa sarebbe avvenuta circa 465 milioni di anni fa. A dirlo è un approfondito studio dell’Università Statale di Milano che ha permesso, in sostanza, di retrodatare l’origine di diversi gruppi di insetti. La ricerca, condotta dall’entomologo Matteo Montagna del dipartimento di Scienze agrarie e ambientali dell’ateneo milanese, con la collaborazione di altri esperti paleontologi, entomologi e biologi evoluzionisti internazionali, è stata anche pubblicata sulla rivista ‘Proceedings of the Royal Society B: Biological Sciences’. Tra le curiosità emerse, quella che riguarda proprio le zanzare, che secondo gli esperti sarebbero comparse 131 milioni di anni fa e si sarebbero nutrite del sangue di anfibi, rettili e dinosauri prima ancora che dei mammiferi.

Il focus sul Permiano

Oltre a fornire nuove datazioni per l'origine di diversi gruppi di insetti tra cui lepidotteri, emitteri eterotteri e ditteri, lo studio è riuscito a mostra come la grande estinzione di massa, avvenuta alla fine Permiano, possa aver avuto un limitato effetto sull'evoluzione di questi organismi. ll Permiano è l'ultimo dei sei periodi in cui è divisa l'era geologica del Paleozoico ed è compreso tra il Carbonifero e il Triassico, il primo periodo della successiva era del Mesozoico. Era stato chiamato così dal geologo inglese Roderick Murchison intorno al 1840, il quale si era basato sugli strati di rocce rosse che occupano un vasto bacino ad ovest degli Urali, in Russia. La fine del Permiano, per l’appunto, è caratterizzata dalla più importante estinzione di massa nella storia della Terra, ovvero quella del Permiano-Triassico.

Utilizzato un ampio database

La ricerca, che ha anche permesso di anticipare la data della metamorfosi completa e l’evoluzione delle ali di questi insetti, è stata possibile perché gli esperti hanno esaminato un database di 1470 proteine appartenenti a 140 specie di artropodi e 27 fossili da tutto il mondo oltre ad 8, ancora in un eccezionale stato di conservazione, provenienti dal sito Unesco del Monte San Giorgio, tra Italia e Svizzera. I risultati ottenuti, incrociando i dati genomici e stabilendo una sorta di legame di parentela, indicano come molti gruppi di insetti siano comparsi in tempi molto più antichi di quanto fino ad ora pensato. La datazione della loro origine, risultata antecedente alla crisi di fine Permiano, ha permesso di capire come invece l’impatto di quell’evento che è stato catastrofico per altri organismi, non abbia particolarmente influito sull’evoluzione degli insetti e sulla comparsa delle faune moderne. Anche innovazioni chiave come l’evoluzione delle ali o la metamorfosi completa, ritenute delle innovazioni chiave per l’evoluzione del gruppo, sono risultate essersi manifestate molto più anticamente di quanto si pensasse.

Un gruppo animale ‘plastico’

"Questo studio ci dimostra come gli insetti siano un gruppo animale estremamente plastico, che si è saputo adattare a diversi scenari di crisi sfruttando al meglio le risorse disponibili fino a diventare dominatore degli ecosistemi terrestri", ha spiegato Montagna. Le analisi indicano che "il gruppo degli insetti si sarebbe originato circa 465 milioni di anni fa e avrebbe risentito pochissimo della crisi di fine Permiano, l'estinzione di massa più catastrofica che 250 milioni di anni fa avrebbe cancellato il 70% delle specie terrestri", ha poi aggiunto il ricercatore italiano.  

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