Uk, studio rivela: insetti a rischio con i cambiamenti climatici

Ambiente

Una ricerca condotta sui dati degli ultimi 50 anni mette in relazione gli stravolgimenti del clima e la diminuzione di falene, farfalle e altri insetti. L’allarme degli scienziati: non possiamo più fare affidamento anche su boschi e foreste

La primavera anticipata? Potrebbe essere all’origine della diminuzione degli insetti. E’ uno dei risultati a cui è giunta un’imponente ricerca che si concentra sul Regno Unito e che prende in considerazione 50 anni di dati. Lo studio, condotto da James Bell del Rothamsted Research Institute, è stato pubblicato sul Global Change Biology. Alla base di tutto ci sono i cambiamenti climatici che, scrive The Independent, avrebbero conseguenze tangibili anche per le tasche dei cittadini rendendo più caro il cibo.

Com’è cambiato il comportamento degli insetti

La ricerca è focalizzata sul comportamento degli insetti. Gli scienziati sono arrivati alla conclusione che gli afidi - o pidocchi delle piante -, le falene, le farfalle e gli uccelli depongano le uova fino a un mese in anticipo rispetto a quanto facevano a metà del Novecento. “A causa delle primavere umide - ha spiegato Bell - gli agricoltori non sono più in grado di spostare i loro pesanti macchinari nei terreni pieni d’acqua per piantare le patate. Così lo fanno più tardi”. Però, prosegue lo scienziato, “gli afidi arrivano in anticipo e si nutrono di piante che non sono ancora mature. Questo, di conseguenza, può danneggiare il raccolto”.

L’allarme degli scienziati

L’allarme degli studiosi non riguarda solo il calo del numero di insetti. Gli autori della ricerca sottolineano che non possiamo più fare affidamento sull’habitat per rallentare l’impatto dei cambiamenti climatici. Un impatto che si fa sentire perfino nei boschi e nelle foreste, dove si presuppone che le condizioni più stabili facciano da cuscinetto contro gli stravolgimenti del clima.

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