Soyuz, riuscito l’attracco della navetta spaziale alla Iss

Scienze
Immagine di archivio (Getty Images)

Nei prossimi giorni, il robot Fyodor sarà utilizzato per svolgere alcuni esperimenti a bordo della Stazione Spaziale Internazionale. Sarà l’astronauta russo Aleksandr Skvortsov a occuparsi di lui 

Alle 5:08, ora italiana, del 27 agosto 2019, la navetta Soyuz MS-14 ha portato a termine con successo l’attracco alla Stazione Spaziale Internazionale. Dopo aver fallito un primo tentativo di aggancio il 24 agosto, a causa di alcune fluttuazioni che non erano state rilevate fino a 200 metri dalla Iss, la navetta è riuscita ad ancorarsi con successo all’avamposto umano situato a circa 400 chilometri dalla Terra. Nei prossimi giorni, il robot Fyodor, l’unico passeggero della Soyuz MS-14, sarà utilizzato per svolgere alcuni esperimenti a bordo della Stazione Spaziale Internazionale. Sarà l’astronauta russo Aleksandr Skvortsov a occuparsi di lui. 

L’attracco della Soyuz MS-14

Inizialmente, la Soyuz MS-14 era attesa al modulo di attracco “MIM2”, ma in seguito al fallito tentativo di aggancio avvenuto il 24 agosto è stata presa la decisione di ancorare la navetta al modulo "Zvezdà”, che fino a ieri ospitava la Soyuz MS-13. Quest’ultima è stata spostata manualmente dal cosmonauta russo Aleksandr Skvortsov nel modulo “MIM2”. Il robot Fyodor resterà a bordo della Stazione Spaziale Internazionale fino al 7 settembre. Oltre a eseguire lavori di precisione, l’automa è anche in grado di interagire con gli astronauti e li aiuterà durante lo svolgimento di alcuni dei numerosi esperimenti scientifici della missione Beyond.

L’importanza dell’operazione per Roscosmos

Per Roscosmos, l’agenzia spaziale russa, l’intera operazione che ha portato la navetta Soyuz MS-14 sulla Stazione Spaziale ha rappresentato un test essenziale per valutare il possibile utilizzo del razzo vettore Soyuz 2-1A durante lo svolgimento delle future missioni con equipaggio. Il lanciatore, infatti, potrebbe prendere il posto di Soyuz FG, usato per decenni per il lancio di veicoli spaziali. I dati forniti dal robot umanoide Fyodor, invece, potrebbero permettere all’agenzia di raccogliere informazioni sulle sensazioni che gli astronauti proveranno durante il lancio, il tragitto attraverso l’atmosfera terrestre e, infine, l’avvicinamento alla Stazione Spaziale Internazionale. 

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