Il senso della giustizia è presente anche nei bambini molto piccoli

Scienze
Immagine di archivio (Getty Images)

È quanto emerge da un nuovo studio condotto dai ricercatori dell’Università dell’Illinois, recentemente pubblicato sulle pagine della rivista specializzata Proceedings of the National Academy of Sciences (Pnas) 

Un nuovo studio, pubblicato sulla rivista specializzata Proceedings of the National Academy of Sciences (Pnas) e condotto dai ricercatori dell’Università dell’Illinois, indica che fin da molto piccoli i bambini sviluppano un senso di giustizia. Dai risultati ottenuti, infatti, emerge che tra gli infanti tra i 16 e i 18 mesi sono in grado di riconoscere delle guide, nei genitori e negli insegnanti, dalle quali si aspettano una reazione quando qualcuno infrange le regole. Dunque, ancor prima di essere in grado di parlare, i bambini riescono a distinguere ciò che è giusto da ciò che è sbagliato. Secondo l’autrice dello studio, la professoressa Renée Baillargeon, i risultati sono un ulteriore conferma del fatto che durante il secondo anno di vita i bambini hanno una comprensione ben sviluppata delle gerarchie sociali e delle dinamiche di potere.

Lo svolgimento dello studio

Per giungere a queste conclusioni, i ricercatori hanno condotto un esperimento che ha coinvolto 120 bambini, durante il quale hanno monitorato le loro reazioni a uno spettacolo di marionette in cui un orsacchiotto prende per sé tutti i giocattoli e non li condivide con i suoi simili. Solitamente i piccoli non ancora in grado di parlare tendono a fissare più a lungo gli eventi che si svolgono in modo inaspettato: basandosi su questo concetto, gli esperti sono riusciti a capire quali scene li hanno coinvolti di più. In particolare, hanno notato che quando l’orso ‘leader’ non è riuscito a punire la violazione delle regole, i bambini hanno fissato la scena più a lungo. Invece, quando lo stesso personaggio è intervenuto nei confronti della marionetta che aveva preso un giocattolo hanno distolto lo sguardo circa nove secondi prima. Infine, i bambini si sono soffermati a fissare a lungo la scena in cui l’orso ‘leader’ è intervenuto per assicurarsi che ogni pupazzo avesse almeno un giocattolo. "Era come se capissero che in questo caso non c'era trasgressione, quindi consideravano autoritario redistribuire uno dei giocattoli a un orso che aveva chiarito che non ne voleva", spiega Maayan Stavans, una delle ricercatrici che hanno preso parte allo studio. 

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