La Luna Fragola pronta a illuminare il cielo del 17 giugno

Scienze
Foto di archivio (Getty Images)

Gli Indiani della tribù degli Algonchini chiamarono così l'ultimo plenilunio di primavera, che coincide col periodo di raccolta delle fragole nell'America nord-orientale. In Europa veniva chiamata Luna di Miele 

È la Luna piena più dolce dell’anno ed è anche l’ultima della primavera: è la Luna Fragola, visibile ancora oggi, lunedì 17 giugno, dopo le 21. Questo particolare nome deriva da antiche tradizioni degli Indiani d’America, che hanno ribattezzato così la fase di Luna piena che coincide con i giorni di raccolta delle fragole, che proprio in questo periodo raggiungono la propria maturazione in alcune regioni dell'America nord-orientale.

In Europa è chiamata ‘Luna di Miele’

Come illustra la Nasa, la Luna Fragola è citata per la prima volta in un almanacco dei contadini del Maine, al cui interno sono annotati tutti i giorni di Luna piena degli anni ’30. Ad assegnarle questo nome furono gli indiani della tribù degli Algonchini, associandola al breve periodo di raccolta delle fragole nelle regioni nord-orientali del Canada, luoghi ancora oggi abitati da alcuni membri della tribù. Dopo aver raggiunto la sua opposizione al Sole alle 10.31 (ora italiana), questa fase di plenilunio, iniziata sabato scorso, sarà visibile dall’Italia per l’ultima volta stasera a partire dalle 21, ora in cui il satellite terrestre sorgerà nel cielo.
In Europa, invece, alcuni scritti risalenti al ‘500 attestano che l’ultimo plenilunio prima dell’estate veniva chiamato ‘Luna di Miele’, per l’antica consuetudine di sposarsi in questo periodo. Secondo un'altra spiegazione, invece, questo nome deriverebbe dal fatto che in questo periodo il miele è pronto per essere raccolto dagli alveari, il che rende la Luna la più 'dolce' dell'anno.

Una massa metallica nel lato oscuro della Luna

Un gruppo di scienziati della Baylor University ha recentemente scoperto che, sepolta nel sottosuolo del bacino Polo Sud-Aitken, un gigantesco cratere lunare da impatto dal diametro di circa 2.500 chilometri, ci sarebbe un’enorme massa metallica, dalle dimensioni pari a 5 volte la Big Island, l’isola più grande dell’arcipelago delle Hawaii. Secondo le ipotesi più probabili, il metallo sarebbe giunto sul satellite terrestre in seguito alla caduta di un asteroide oppure potrebbe essere un residuo del primordiale vulcanismo lunare.

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