La ricerca europea punta in alto: il prossimo obiettivo è lo sviluppo di un ‘sosia’ del cervello in silicio. L’ambizioso traguardo è stato rivelato dagli esperti dell’Istituto europeo per le ricerche sul cervello (Ebri)
La ricerca europea punta in alto: il prossimo obiettivo è lo sviluppo di un ‘sosia’ del cervello in silicio. Le maggiori menti del continente stanno cooperando in sinergia per progettare e realizzare una piattaforma super tecnologica in grado di svelare i misteri del cervello umano.
A rivelare l’ambizioso traguardo sono stati gli esperti dell’Istituto europeo per le ricerche sul cervello (Ebri), promosso dal Nobel Rita Levi Montalcini, a Roma, in occasione del congresso di apertura della Settimana del cervello, in corso dall’11 al 17 marzo 2019.
Human Brain Project
Si tratta di una tecnologia che rientra nell’ambito del progetto Human Brain Project, che ha preso il via nel 2013 e vanta un finanziamento pari a un miliardo di euro stanziato dalla Commissione Europea.
Sono 120 gli istituti sparsi in tutta Europa, tra i quali 12 italiani, che attualmente collaborano per portare a termine l’ambiziosa sfida.
I ricercatori sono ora all’opera per studiare e riuscire a decodificare ‘il linguaggio’ dei neuroni. Nello specifico, si stanno focalizzando sui segreti dell’alfabeto molecolare con il quale le cellule cerebrali comunicano tra loro e realizzano le sinapsi.
"Stiamo cercando le proteine importanti per la plasticità del cervello", spiega Enrico Cherubini, il direttore scientifico dell'Ebri.
In futuro diagnosi personalizzate
Gli esperti dell’Istituto europeo per le ricerche sul cervello, insieme ai ricercatori dell’Istituto nazionale di Fisica Nucleare (Infn), dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) e dell’Università Statale di Milano, sono impegnati nello sviluppo della piattaforma tecnologica per “la simulazione del cervello in silicio”. Il progetto sarà prezioso in futuro per realizzare ulteriori sperimentazioni e ricerche atte a svelare i segreti del cervello.
La piattaforma verrà arricchita anche da numerose informazioni provenienti dagli ospedali europei che collaborano al progetto. Come rivela Cherubini, gli esperti mirano alla creazione di un enorme database utile per realizzare diagnosi personalizzate.
Se il progetto verrà portato a termine con successo, basterà inserire nella piattaforma i sintomi di ogni singolo paziente per avere un quadro completo della sua situazione.