Le persone tendono a mentire meno quando parlano in una lingua straniera

Scienze
Foto di archivio (Getty Images)

Uno studio della Ben-Gurion University e dell’Università di Chicago ha rivelato che chi si esprime in un idioma diverso è più onesto del solito 

Parlare in una lingua straniera non è, solitamente, immediato come utilizzare l’idioma del luogo in cui si è cresciuti. Disponendo di un vocabolario più limitato, si tende a scegliere con cura le parole e a prestare grande attenzione a non commettere errori. In passato, diversi studi avevano dimostrato che chi si esprime in una lingua straniera viene solitamente percepito come meno credibile. Una recente ricerca, condotta dalla Ben-Gurion University di Negev, in Israele, e dall’Università di Chicago, ha offerto un punto di vista diverso sulla questione. I risultati dello studio, pubblicati sulla rivista scientifica Topics in Cognitive Science, hanno evidenziato che chi parla una lingua diversa dalla propria tenda a essere più onesto, perché si tratta di un processo meno intuitivo, che non attiva i meccanismi di risposta automatica che inducono a mentire.

L’onestà di chi si esprime di una lingua straniera

Secondo la co-autrice dello studio, Yoella Bereby-Meyer, professoressa di psicologia presso la Ben-Gurion University, gli individui tendono a mentire quando possono ottenere un beneficio senza il rischio di essere scoperti. Questo comportamento non si manifesta però quando è necessaria una maggiore quantità di tempo per formulare la risposta, proprio come quando si parla una lingua con cui non si ha troppa dimestichezza.
Per dimostrare questa teoria, i ricercatori hanno coinvolto persone che parlavano inglese, ebraico, coreano e spagnolo in un semplice esperimento. I partecipanti dovevano prendere parte a un gioco basato sui dadi e ricevevano dei soldi in base ai risultati ottenuti. Dato che l’esito non veniva reso pubblico, le possibilità di mentire per ottenere un maggiore profitto erano alte. Tuttavia, alcuni partecipanti potevano parlare nella propria lingua madre, mentre altri dovevano esprimersi in un idioma differente. I membri del primo gruppo hanno esibito la tendenza a gonfiare il risultato, mentre quelli del secondo sono stati più onesti.

Riflettere prima di rispondere aiuta a mentire meno

Sayuri Hayakawa, una delle ricercatrici che ha collaborato allo studio, ha dichiarato che, sebbene durante il gioco le interazioni in lingua straniera fossero poche e brevi, sono state sufficienti a spingere i partecipanti a resistere maggiormente alla tentazione di mentire.
Il tempo necessario a formulare la risposta in un linguaggio diverso dal solito basta a sopprimere l’istinto iniziale che porta a essere disonesti. Questo risultato, oltre ad avere un notevole impatto sulle prossime ricerche in tema di etica, dimostra che basterebbe riflettere un po’ più a lungo sulle proprie affermazioni per mentire meno spesso

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