Osservato oggetto cosmico mai visto prima, è 4 volte la Via Lattea

Scienze
La scoperta è stata possibile grazie ai telescopi in Antartide, e ai radiotelescopi che si trovano sulle Ande cilene, l'Alma e l'Apex (foto: Rappresentazione artistica di una fusione di galassie - Osservatorio Europeo Australe)
Eso_SPT2349-56

Descritto in due articoli pubblicati sulle riviste Nature e The Astrophysical Journal, è nato dalla danza vorticosa tra 14 galassie avvenuta quando l'universo aveva 'appena' 1,4 miliardi di anni

È quattro volte più grande della Via Lattea e si è formato dalla mega fusione di 14 galassie, avvenuta presumibilmente quando l'universo aveva 'appena' 1,4 miliardi di anni. Si tratta di 'SPT2349-56', il più esteso oggetto cosmico mai osservato. La scoperta è stata realizzata da due diversi gruppi internazionali di scienziati, capeggiati rispettivamente da Tim Miller della Dalhousie University in Canada e della Yale University, e da Iván Oteo, dell'Università scozzese di Edimburgo. I risultati delle loro ricerche sono stati pubblicati su Nature e sull'Astrophysical Journal e smentiscono la convinzione pregressa secondo cui collisioni di questa portata sarebbero iniziate tre miliardi di anni dopo il Big Bang.

Un ammasso di galassie

La scoperta è stata possibile grazie a telescopi situati in Antartide e a radiotelescopi che si trovano sulle Ande cilene: l'Atacama Large Millimeter/submillimeter Array (Alma) e l'Atacama Pathfinder Experiment (Apex). "Andando a scrutare attraverso il 90% dell'Universo osservabile - spiega l’Osservatorio Europeo Australe (Eso) – le équipe hanno osservato un proto-ammasso di galassie, SPT2349-56, la cui luce ha iniziato il suo viaggio verso di noi quando l'Universo aveva circa un decimo dell'età attuale". Gli ammassi di galassie sono le strutture più massicce nell'Universo conosciuto e finora la comunità scientifica credeva che la loro formazione fosse individuabile in un’età piuttosto recente, circa tre miliardi di anni dopo il Big Bang. Convinzione smentita da quest’ultima scoperta che ha lasciato molto sorpresi i ricercatori, come ha confermato Tim Miller, il coordinatore dello studio pubblicato su Nature.

Al suo interno nascono stelle a grande velocità  

Una sorpresa che, secondo Chris Hayward, uno degli autori della ricerca, può diventare una grande opportunità: "L'osservazione dell'ammasso di galassie potrà darci preziose informazioni sulla formazione di questi complessi oggetti cosmici. Le nostre simulazioni suggeriscono che queste galassie continueranno a 'danzare' insieme, fino a diventare un'enorme galassia ellittica". Inoltre, il conglomerato può essere considerato una vera e propria fucina di stelle, dove i corpi celesti nascono a una velocità mille volte superiore a quella con cui si formano nella Via Lattea. "Queste scoperte – ha commentato Carlos De Breuck, un astronomo dell'Eso - sono solo la punta dell'iceberg: ulteriori osservazioni con il telescopio Apex mostrano che il vero numero di galassie con formazione stellare è probabilmente tre volte più alto".  

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