28 novembre 1954: 63 anni fa morì Enrico Fermi

Scienze
Fermi in un laboratorio della Columbia University (Getty Images)
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È stato il padre della fisica nucleare, insignito del premio Nobel nel 1938. Prima dello scoppio della Seconda guerra mondiale, si trasferì negli Stati Uniti, dove lavorò al "Progetto Manhattan" per l'atomica

Padre della fisica nucleare, premio Nobel nel 1938 e figura chiave nello sviluppo della bomba atomica: il 28 novembre ricorre il 63esimo anniversario della scomparsa di Enrico Fermi, morto a soli 53 anni a Chicago a causa di un cancro allo stomaco.

Biografia: primi anni e studi

Enrico Fermi nasce a Roma il 29 settembre 1901. Colpito dalla morte prematura del fratello maggiore Giulio, cui era molto legato, si dedica anima e corpo agli studi terminando il liceo con un anno d'anticipo. Entra poi alla Scuola normale superiore di Pisa, laureandosi il 7 luglio 1922. Si trasferisce a Gottinga, in Germania, dove studia da Max Born (altro fisico premio Nobel), e quindi in Olanda. Qui conosce anche Albert Einstein, prima di tornare in Italia, a Firenze nel 1925 e l'anno successivo a Roma, dove per primo siede sulla cattedra di Fisica Teorica all'Istituto di Fisica. Proprio dalla sede dell'Università prende il nome il gruppo di studio di cui facevano parte tra gli altri, oltre a Fermi, anche Emilio Segrè (altro Nobel) ed Ettore Majorana: "I ragazzi di via Panisperna".  

Il Nobel e la bomba nucleare

Il gruppo si scioglie nel 1935 (anno dal quale Fermi diviene membro dell'Accademia dei Lincei) per il trasferimento all'estero di molti dei suoi componenti, ma grazie ancvhe al lavoro preparatorio di quegli anni, Fermi si aggiudica il premio Nobel per la Fisica nel 1938: "Per l'identificazione di nuovi elementi della radioattività e la scoperta delle reazioni nucleari mediante neutroni lenti", la motivazione dell'Accademia di Svezia. Nello stesso anno si trasferisce negli Stati Uniti, dove insegna alla Columbia University e guida la costruzione del primo reattore a fissione (detto anche pila di Fermi), che il 2 dicembre 1942 produce la prima reazione nucleare a catena controllata. Fermi diventa in seguito anche uno dei direttori del Progetto Manhattan, che tra il 1942 e il 1945 nei laboratori di Los Alamos, in New Mexico, porta alla realizzazione della bomba atomica decisiva per la fine della Seconda guerra mondiale.

Il dopoguerra e la scomparsa

Ormai naturalizzato statunitense, nel dopoguerra Fermi si dedica allo studio sulle particelle elementari e agli acceleratori di particelle, e nel 1951 conduce lo studio sperimentale della collisione pione-protone. In Italia, nell'estate del 1954, si manifestano i primi sintomi del tumore allo stomaco che lo porterà alla morte, a Chicago, il 28 novembre dello stesso anno.

Curiosità su Enrico Fermi

In suo onore, un elemento della tavola periodica è chiamato "fermio", così come i "fermioni" sono una delle due classi di particelle della statica quantistica. Il "fermi" è invece un sottomultiplo del metro utilizzato nella fisica nucleare. Inoltre sempre nell'ambito della fisica, esistono anche "l'effetto di Fermi", e poi l'energia e il livello, l'età, l'impulso e il modello di Fermi, la risonanza, la statistica e la superficie di Fermi: tutte definizioni dedicate allo studioso romano.

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