Ignorato in un museo, riscoperto il più grande fossile di ittiosauro

Scienze
L'ittiosauro aveva una grandezza tra i 3 e i 3,5 metri (credit: Dean R. Lomax)

Il reperto recuperato negli anni Novanta era stato sottovalutato. Fino a quando due ricercatori hanno deciso di approfondire la sua analisi, che offre informazioni inedite sulla specie. Si tratta di un esemplare femmina: era incinta

Lungo tra i tre e i tre metri e mezzo e incinta: aspettava un 'cucciolo' l'esemplare di ittiosauro più grande di cui l'uomo abbia mai trovato traccia. La scoperta del fossile, tecnicamente, non è nuova: era stato trovato alla fine degli anni '90 nella Doniford Bay, nel Somerset, in Gran Bretagna, ma ai tempi non aveva attirato l'interesse dei ricercatori. Fino a oggi.

 

Storia di una riscoperta

Gli ittiosauri erano rettili acquatici giganteschi, estinti prima del resto dei dinosauri, circa 90 milioni di anni fa. I loro ritrovamenti, specie in Gran Bretagna, non sono così rari: l'importanza di questo fossile è stata quindi sottovalutata a lungo, per poi essere riscoperta grazie a Sven Sachs, paleontologo tedesco del Museo di Storia Naturale di Bielefeld. Durante una visita privata al Lower Saxony State Museum di Hannover (dove il fossile era conservato), Sachs si rende conto che quel reperto non è come tutti gli altri. Contatta allora Dean Lomax dell'università di Manchester (uno dei massimi esperti al mondo di questa specie) e avvia un approfondimento all'inizio del 2017, scoprendo che si tratta del più grande ittiosauro mai ritrovato. E che nella zona ventrale sono presenti delle piccole ossa: a quanto pare l'esemplare era incinta al momento della morte.

 

Nuova luce sugli ittiosauri

"È incredibile che un reperto come questo sia stato riscoperto nella collezione di un museo", ha sottolineato Lomax. La scoperta è importante perché, afferma il paleontologo britannico, "offre nuove informazioni sulla taglia che gli ittiosauri potevano raggiungere". Studi precedenti avevano infatti stimato la dimensione massima in 2,5 metri. "E poi – continua Lomax - si tratta del terzo esemplare fossile ritrovato con un embrione: questo lo rende speciale". Se lo scheletro della madre si è mantenuto in buone condizioni, quello del piccolo, lungo sette centimetri, era ancora in formazione. Per i ricercatori si tratta della conferma che "non è sempre necessario scavare per fare nuove scoperte".

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