Lo ha segnalato uno studio legato a nuovi resti fossili, pubblicato sulla rivista scientifica "Nature" da un gruppo internazionale di paleontologi guidato da alcuni esperti dell'Arizona State University
L'australopiteca Lucy, vissuta circa 3,3 milioni di anni fa nella regione di Afar in Etiopia, poteva vantare un "cugino" come vicino di casa. E con lui avrebbe instaurato una pacifica convivenza resa possibile grazie alla diversità dei loro stili di vita che non ha mai fatto scaturire alcun tipo di competizione. Lo ha segnalato uno studio legato a nuovi resti fossili, pubblicato sulla rivista scientifica "Nature" da un gruppo internazionale di paleontologi guidato da alcuni esperti dell'Arizona State University.
L'analisi di alcuni frammenti ossei
Lo studio, in particolare, ha fatto perno sull'analisi specifiche di alcuni frammenti di mandibole, denti e porzioni di cranio che sono appartenute alla specie Australopithecus deyiremeda, identificata dieci anni fa in seguito alla scoperta di otto ossa di un piede denominato "Burtele Foot". Già all'epoca i ricercatori avevano intuito che si trattasse di una specie diversa da quella di Lucy, ovvero un Australopithecus afarensis, ma nuove ipotesi sono scaturite proprio con il ritrovamento di ossa del cranio per poter identificare con certezza la specie. I due ominidi, è emerso dallo studio, sarebbero vissuti nello stesso lasso temporale e a pochi chilometri di distanza. E non sarebbe nemmeno la prima volta in assoluto che si descrive un caso di convivenza tra specie differenti. La particolarità di questo studio è che gli esperti sono riusciti a capire cosa, più da vicino, l'ha resa effettivamente possibile, ovvero la diversità di entrambi gli stili di vita, mai fonte di alcun tipo di rivalità.
Le ossa del piede
Le ossa del piede, hanno segnalato gli scienziati, avrebbero dunque dimostrato che l'Australopitechus deyiremeda era un po' più primitivo e si arrampicava sugli alberi in maniera più efficiente di quanto facesse Lucy. Questo anche grazie all'alluce opponibile e sebbene questo esemplare fosse capace di camminare anche su due gambe. L'analisi degli isotopi presenti nello smalto dei denti, tra l'altro, hanno permesso di comprendere inoltre che le due specie mangiavano in modo differente, con diete che si basavano su piante diverse. Tra i due, quindi, non ci sarebbe stata nessuna competizione per il cibo.