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Nasa: "Sulla luna di Saturno condizioni per sviluppare forme di vita"

Scienze
Un'immagine di Saturno scattata dalla sonda Cassini (Getty Images)

Gli oceani sotterranei del satellite presentano condizioni favorevoli allo sviluppo di organismi viventi. La scoperta grazie alla sonda Cassini

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Può esserci vita nel sistema solare al di fuori della Terra. Lo riferisce la Nasa, indicando "nuovi risultati" raccolti dalla sonda Cassini e dal telescopio spaziale Hubble. Il nuovo annuncio dell'agenzia spaziale americana potrebbe presentare nuovi tasselli sulla possibilità di vita oltre la Terra. Gli ambienti favorevoli allo sviluppo di esseri extraterrestri sarebbero gli oceani di Encelado: satellite di Saturno. Un altro annuncio storico dell'agenzia spaziale statunitense, dopo quello di sette nuovi pianeti simili alla terra nel sistema Trappist-1.

L'annuncio della Nasa

La sonda Cassini avrebbe rilevato la presenza di idrogeno e anidride carbonica nei vapori dei geyser liberati dalle crepe nei ghiacci che nascondono l'oceano. Sono due elementi, osserva Science, "critici per il processo noto come metanogenesi", ossia per la produzione di metano da parte di microrganismi. Jeffrey Seewald, geochimico dell'istituto oceanografico Woods Hole, ha definito la scoperta "un passo in avanti importante nel valutare quanto Encelado possa essere abitabile".

"Una famiglia di mondi oceanici"

"La storia degli oceani è la storia della vita", sottolinea la Nasa. "Gli oceani definiscono il nostro pianeta, coprendo la maggior parte della superficie terrestre. Ma in maniera ancora più ampia, la storia degli oceani avvolge il nostro pianeta in un contesto molto più ampio, che ci fa appartenere a una ricca famiglia di mondi oceanici nel nostro sistema solare e oltre". 

Gli indizi su Encelado

Quanto alle ricerche di forme di vita al di fuori della Terra, Encelado è da sempre uno dei maggiori indiziati. Già nel 2014, una ricerca condotta da Luciano Iess, dell'università Sapienza di Roma, finanziata dall'Agenzia spaziale italiana, aveva dimostrato l'esistenza di oceani sotterranei. Il punto di partenza era stato lo stesso della Nasa: i dati raccolti dalla sonda Cassini. Uno studio, pubblicato su Nature Astronomy lo scorso marzo, aveva ipotizzato che l'oceano fosse venti gradi più caldo e molto più vicino alla superficie del previsto (a circa 3 chilometri di profondità). Le temperature più alte sono state un ulterio indizio verso l'individuazione di un ambiente favorevole allo sviluppo di forme di vita.