Sono 100 milioni le persone nel mondo afflitte da vitiligine. Spesso le macchie bianche compaiono prima dei venti anni e sono ereditarie
Il 25 giugno di ogni anno si celebra la Giornata mondiale della vitiligine, un disturbo della pigmentazione cutanea che si manifesta con macchie bianche in alcune parti del corpo - talvolta anche estese - dovute all'assenza di melanina. Il messaggio è “Consapevolezza, Amore, Rispetto, Cura" e richiama all’accettazione di sé stessi, non a caso la data è stata istituita nei primi giorni d’estate quando, tra vacanze e temperature più alte in città, si scopre il proprio corpo. Complice l’emergenza sanitaria che stiamo vivendo le iniziative si svolgeranno online e sui social, come nel caso degli incontri organizzati su Facebook dall’Associazione italiana in difesa dei pazienti con vitiligine (Adivit). L’evento cade proprio nel giorno della morte di Michael Jackson, avvenuta del 2009, una delle star colpite dalla malattia. Recentemente è stata l’attrice Kasia Smutniak a raccontare la sua lotta contro la vitiligine, creando anche un filtro Instagram che promuovesse la sensibilizzazione.
Che cos’è la vitiligine
Si stima che nel mondo siano circa 100 milioni i pazienti affetti da vitiligine; 500-800 in Italia. È una patologia autoimmune – cioè dovuta a una disfunzione del sistema immunitario - caratterizzata dalla comparsa di macchie più chiare rispetto al colorito della pelle. Colpisce circa l'1% della popolazione mondiale senza differenze di sesso o di etnia e può presentarsi in ogni momento della vita. Più frequentemente nei primi venti anni. La vitiligine non è dolorosa e i pazienti non sono contagiosi, né corrono rischi per la salute. L’andamento della malattia è rapido e le macchie bianche possono presentarsi in ogni area del corpo - anche sui capelli e dentro la bocca - più comunemente sul viso, sul collo, sulle mani e nelle pieghe cutanee.
Ciò che è imprevedibile è l’entità della perdita di melanina e l’estensione delle macchie. Per questo il alcuni soggetti la vitiligine può causare disagio sociale. Soprattutto nei pazienti in cui è più evidente - ad esempio quelli che hanno una cute più scura - o in determinati periodi dell’anno, come l’estate, in cui l’abbronzatura può evidenziare il contrasto. Va comunque tenuto a mente che è possibile trattare la malattia per ripristinare la pelle colpita.
Le cause della vitiligine
Come scrivono gli esperti in Vitiligine e Psoriasi del Centro Medico Unisalus, “normalmente, il colore dei capelli e della pelle è determinato dalla melanina. La vitiligine si verifica quando le cellule che producono melanina muoiono o smettono di funzionare”. L’Istituto Superiore di Sanità spiega che l’origine di questa patologia autoimmune è sconosciuta, ma sembrerebbe causata “da una reazione eccessiva del sistema di difesa dell’organismo che attacca, per errore, le cellule (i melanociti) produttrici del pigmento (la melanina) che determina il colore naturale della pelle determinando, così, la presenza di macchie bianche (depigmentate) ben circoscritte”. Sempre dall’ Unisalus di Milano fanno sapere che ci sono altri due possibili fattori di causa della vitiligine: l’ereditarietà e un evento scatenante come scottature solari, stress o esposizione a prodotti chimici industriali.
I sintomi e la terapia
I disturbi (sintomi) causati dalla vitiligine comprendono, come riporta l’ISS, scolorimento di zone della pelle, sbiancamento prematuro o ingrigimento di capelli, ciglia, sopracciglia o barba (prima dei 35 anni), perdita, o cambiamento di colore, della membrana che riveste la superficie interna dell’occhio (retina). Le zone più colpite sono dita e polsi, ascelle, contorno della bocca e degli occhi, inguine e genitali. Il bordo delle macchie può essere liscio o irregolare contornato da una area più scura e se sotto la cute priva di melanina si trovano vasi sanguigni le macchie possono tendere al rosa.
Le chiazze bianche causate dalla vitiligine, sono di solito permanenti, anche se esistono cure che permettono di migliorarne l'aspetto e di ripristinarne il colore. Lo stesso istituto sottolinea che “agli individui di pelle chiara, basterà evitare l’abbronzatura per rendere le macchie di vitiligine quasi impercettibili”. “Non esiste ad oggi una terapia specifica e radicale – confermano i medici dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù – tuttavia le possibilità sono numerose. Il trattamento di prima scelta è il cortisone per uso locale. Valida alternativa al cortisone, soprattutto sul viso, sono gli immunomodulatori come il Tacrolimus e il Pimecrolimus. Utili i derivati della vitamina D sempre per uso locale. Per le forme generalizzate - all'incirca il 20% del totale - e a partire dall'adolescenza è indicata la fototerapia con raggi ultravioletti B a banda stretta”.