
Coronavirus, quale saturimetro scegliere: le indicazioni del ministero della Salute
Si tratta del piccolo strumento per misurare la saturazione dell’ossigeno nel sangue, che è ormai entrato nelle case di molti. Ma come funziona? E quale dispositivo è meglio acquistare? Ecco i consigli ufficiali dal sito del ministero
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Saturimetro, ma viene spesso chiamato anche pulsossimetro. È un piccolo strumento a uso domestico per misurare la saturazione dell’ossigeno nel sangue, che si è rivelato fondamentale nella diagnosi dei casi di Covid-19. Ma come funziona? E quale dispositivo è meglio scegliere? Ecco le indicazioni del ministero della Salute
Covid, come funziona e a cosa serve il saturimetro da dito.jpg?im=Resize,width=335)
Il saturimetro è una sorta di piccola pinza che si mette su un dito, così da misurarne le pulsazioni
Il documento con le linee guida del ministero della Salute.jpg?im=Resize,width=335)
Uno strumento utilizzato da decenni nelle strutture ospedaliere, oggi entrato nelle case di molte persone a causa dell’emergenza coronavirus
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Il saturimetro esprime un valore in forma di percentuale. Come spiega il ministero della Salute, in pazienti sani adulti, non fumatori, è considerata normale una saturazione superiore a 95%
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Attenzione però: con l’aumentare dell’età, in particolare dopo i 70 anni, la capacità di saturazione ossiemoglobinica si può ridurre e presentare valori al di sotto del 95%, soprattutto in caso di patologie polmonari o cardiovascolari
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Il ministero della Salute ha fissato come soglia di sicurezza, per un paziente Covid-19 domiciliato, il 92% di saturazione dell’ossigeno
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I pazienti affetti da Covid-19 più a rischio sono tutti coloro che presentano un più basso livello di ossigenazione nel sangue
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Il monitoraggio da casa effettuato con il saturimetro permette di rilevare un parametro fondamentale che può indicare lo stato di salute di un paziente evitando accessi impropri ai servizi di pronto soccorso
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Per l’utilizzo domiciliare di questo strumento, il ministero della Salute ha spiegato che si deve tenere conto di alcune cose, a cominciare dal fatto che il margine medio di accuratezza dei saturimetri commerciali è stimabile nell’ordine di +4% (è questo uno dei motivi per cui la soglia critica è stata fissata al 92%)
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Ma il ministero ha individuato anche una serie di caratteristiche minime per un saturimetro da poter utilizzare a casa in maniera affidabile
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Si deve scegliere un dispositivo portatile, di peso e dimensioni contenute
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Deve garantire un adeguato grado di protezione da urti e infiltrazione di fluidi (classe IPX)
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Deve permettere la rilevazione e il monitoraggio di frequenza cardiaca e saturazione (SpO2)
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Occorre che sia idoneo per uso sia adulto che pediatrico
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Scegliere i dispositivi con display integrato per una visualizzazione chiara e distinguibile dei parametri rilevati
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È bene che il saturimetro funzioni a batteria, con elevata autonomia, meglio se ricaricabile
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Da preferire gli strumenti con algoritmi specifici per una accurata rilevazione del segnale anche in condizioni difficili
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Occhio al funzionamento senza materiale di consumo dedicato (sensori)
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Un buon saturimetro deve essere anche facilmente sanificabile e resistente agli urti
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Da preferire quelli predisposti per l’interfacciamento con dispositivi esterni per trasferimento dati
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Naturalmente occorre verificare la marcatura CE come dispositivo medico ai sensi della normativa vigente, con classe di rischio non inferiore a IIA